Palazzi & potere

Elezioni 4 Marzo 2018: M5S primo partito, bene Liberi e Uguali. Disastro Pd

Elezioni 4 Marzo 2018: M5S primo partito, bene Liberi e Uguali, +Europa e Noi con l’Italia. Continua la discesa del PD

L’analisi delle intenzioni di voto pubblicate dai principali istituti di ricerca italiani nel corso della settimana appena trascorsa mostra come anche i piccoli partiti comincino ad assestarsi nella mente dell’elettorato.

Il rientro dalle feste consegna agli italiani la data ufficiale delle prossime elezioni politiche: meno di due mesi ci separano al 4 marzo e iniziano le manovre di assestamento dello scacchiere politico. L’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale enfatizza l’effetto Rosatellum: la nuova legge elettorale sembra incoraggiare la nascita di nuove formazioni politiche che tendono a raccogliere consensi sottraendoli in parte ai partiti principali.

L’emisfero sinistro, scrive Roberto Baldassari Presidente Istituto Piepoli, che con molta probabilità non vedrà tutti i suoi partecipanti uniti in una sola coalizione, mostra come non si sia ancora fermata l’emorragia di voti del Partito Democratico, che toccando quota 23,9%, fa registrare un calo di oltre un punto percentuale. Al tempo stesso, Liberi e Uguali fa registrare una crescita significativa dello 0,8% riconducibile in parte alle dichiarazioni del Presidente Grasso sull’università.

Rallenta, seppur facendo registrare un segno positivo (+0,2%) il partito guidato dall’ex Ministra Emma Bonino, che paga il “dazio” del “compromesso Tabacci” non ancora completamente digerito dai suoi elettori di riferimento.

Discorso diverso per il versante destro in cui i principali partiti, Forza Italia e Lega, si attestano rispettivamente al 15,4% e al 13,2%, segnando una lieve flessione in parte generata dalla crescita di Noi con L’Italia. Il Partito guidato da Fitto fa segnare un balzo in avanti di oltre mezzo punto percentuale rispetto alla scorsa settimana grazie anche alla presenza di politici strutturati come Tosi, Lupi, Zanetti, Romano, Cesa e altri. Sembra non subire perdite il partito guidato da Giorgia Meloni, che rimane stabile appena sopra il 5%, come del resto il Movimento 5 Stelle che, a quota 28, conferma di essere, al netto delle possibili alleanze e coalizioni, il primo partito del Paese.