Palazzi & potere
Elezioni, Consip, Banche: Affaritaliani intervista il Cinquestelle Villarosa
Il portavoce 5 Stelle: a noi la presidenza della commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche
Elezioni comunali: il Pd fa flop, Berlusconi vince e i 5 Stelle? È stato un passo avanti o passo indietro? Certamente non bastano Ardea e Guidonia per ritenersi soddisfatti. 'Sicuro' che si è a pochi metri dal governo come dice Grillo?
A livello amministrativo è più difficile correre senza la marea di liste civiche dietro cui si nascondono gli altri grandi partiti. Noi abbiamo una proposta chiara, trasparente e univoca. Il simbolo del Pd andava cercato con il lanternino in questa tornata elettorale. Possiamo avere qualche “stop and go”, ma comunque andiamo bene ai ballottaggi e cresciamo inesorabilmente. Beppe ci ha giustamente richiamati all’unità e alla compattezza di fronte alle sfide titaniche che ci aspettano.
Caso Consip: ritiene che la giornata parlamentare dedicata alla discussione delle mozioni possa avere portato elementi utili anche alle indagini della magistratura?
La magistratura avrà osservato con attenzione. Poi i giudici sanno come comportarsi. Abbiamo notato i silenzi e le omissioni di chi deve difendere qualche personaggio per proteggere la stabilità di governo. Siamo di fronte a una situazione surreale e grottesca al tempo stesso.
Porterà a risultati concreti la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche? Chi vorreste come presidente? Quando potrebbero partire i lavori? Dopo l'estate o prima?
Pensiamo che la presidenza spetti a noi, sia perché siamo la prima opposizione in Parlamento e nel Paese sia perché siamo l’unico soggetto politico non compromesso con i crimini bancari. Hanno fatto di tutto per farla partire il più tardi possibile: cercheremo di arrivare almeno a un barlume di verità. E cercheremo di vederci chiaro sul caso De Bortoli-Boschi-Unicredit.
Che ne pensa dell'operazione portata avanti da Gentiloni e Padoan per salvare le banche venete? Che iniziativa politica prenderanno i 5 Stelle a tutela dei contribuenti che dovranno ora pagare di tasca propria anni di cattiva gestione bancaria?
Abbiamo visto quasi 5 miliardi di soldi pubblici elargiti sull’unghia e a perdere a Intesa, dopo un Consiglio dei ministri di appena 19 minuti. Il MoVimento 5 Stelle ha sempre proposto la nazionalizzazione per stabilizzare il sistema bancario. Ma nel nostro schema, lo Stato rileva l’istituto, ne controlla la governance, caccia gli amministratori infedeli e, quando la banca è risanata, decide se sia il caso di uscire e capitalizzare l’investimento. Qui invece si regalano soldi pubblici ai banchieri, mentre i risparmiatori coinvolti nelle varie crisi bancarie vengono discriminati sull’entità dei rimborsi e lasciati per anni in drammatica attesa. Uno scandalo. Alcuni adesso ringraziano Intesa per questo intervento, ma i soldi in realtà li hanno messi i cittadini.
Intesa avrebbe comprato senza i soldi pubblici? No. E allora non bisogna ringraziarla, non hanno fatto un favore a nessuno se non a loro stessi e ai loro stakeholder.