Elezioni, la strategia del Quirinale: voto a marzo, replica a giugno - Affaritaliani.it

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Elezioni, la strategia del Quirinale: voto a marzo, replica a giugno

Elezioni: il Quirinale userà l'arma delle doppie elezioni per responsabilizzare i partiti

I bene informati, si sbilanciano su una «tris» per il concorso ippico per la data elettorale: 4, 11 o 18 marzo. Una «tris» data per certa, se si sta appresso agli echi delle discussioni che avvengono nell' unico luogo deputato a decidere sulla questione: il Quirinale. Sul Colle ci si interroga proprio su quelle date. Mattarella vuole avere in mano anche l' arma delle elezioni anticipate (si parla in quel caso del 24 giugno) per «responsabilizzare» - l' espressione non è scelta a caso - i partiti. In altre parole, scrive il Giornale, il presidente della Repubblica vuole che se fosse necessario ricorrere, per dare un governo al Paese, a formule diverse dagli schieramenti che si sono presentati al voto, dovrebbero essere i partiti ad assumersene la responsabilità per evitare una fine traumatica della legislatura appena nata. Cioè, sarebbero delle formule politiche (come il pentapartito o il compromesso storico, per tornare alla prima Repubblica), e non istituzionali, come «i governi del presidente», che in questi anni hanno sovraccaricato il ruolo del capo dello Stato e alleggerito quello dei partiti. 

Con la nuova filosofia del Colle, i partiti dovrebbero assumersi per intero la responsabilità di possibili alleanze sul piano formale spurie, difendendole di fronte all' opinione pubblica, senza indulgere ad ipocrisie, mentre il capo dello Stato tornerebbe ad essere solo il garante delle istituzioni.