Palazzi & potere
Ettore Rosato intervistato da Affaritaliani sui fatti della politica del 2017

Ad Affaritaliani parla Ettore Rosato capogruppo Pd alla Camera dei deputati: 2017? Subito legge elettorale e poi il voto. Governo formato per le emergenze
Che anno sarà per la politica italiana? Elezioni si o no?
L’esito del referendum del 4 dicembre è stato un brutto colpo alle riforme. Ricordo che la legislatura era nata proprio con questo orizzonte. La sconfitta ha portato alle dimissioni di Matteo Renzi e il nuovo governo si è formato per gestire le emergenze, a partire dal post terremoto e dalla crisi del sistema bancario. Ma è un campo delimitato e una volta definita la legge elettorale si deve andare rapidamente al voto. Una scelta necessaria per il paese e credo in piena sintonia con la maggioranza degli italiani.
In America arriva Trump; cambierà veramente qualcosa?
L'America di Trump non sarà più quella che abbiamo conosciuto, inclusiva, aperta - in campo sociale ed economica - dialogante. I primi segnali di cambiamento ci sono stati e non sono buoni, non solo per gli USA ma per tutto il mondo. Anche qui, sarà importante il ruolo dell'Europa. Credo che la vittoria di Trump sia sulla scia di una grave affermazione di movimenti populisti che va da Brexit a Le Pen, dall'Ungheria di Orban al grillismo di casa nostra. Un fenomeno da non sottovalutare e a cui vanno date risposte riformiste.
L’Europa appare sempre più ad un bivio; cambiare o morire. È proprio così? E come dovrebbe cambiare?
Siamo tutti molto preoccupati per il futuro dell’Europa. Il nostro continente sembra aver smarrito la propria identità ed è spesso in balia di spinte disgregatrici. O l’Europa è in grado di ritrovare i propri valori fondanti, penso alla coesione sociale innanzitutto , oppure è destinata a soccombere ai populismi montanti con il conseguente sfaldamento delle istituzioni comunitarie. Le vicende legate all’immigrazione e alla sicurezza sono in tal senso emblematiche. O si riconosce che il canale di Sicilia è il confine dell’Europa e non solo dell’Italia altrimenti non faremo che alimentare instabilità e insicurezza, e non solo per noi. La recente vicenda dell’attentatore di Berlino è paradigmatica: solo nella cooperazione e nella condivisione, in questo caso tra le polizie europee, possiamo sperare di rafforzare la sicurezza per tutti i cittadini. Nessuno escluso.