Follie d'Europa: le aziende terremotate dovranno restituire i soldi
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Quello che non è riuscito a fare il terremoto è pronta a farlo l'Unione europea, con la complicità del governo Gentiloni: l'Abruzzo rischia di diventare un deserto, abbandonato dagli uomini e dalle imprese, scrive Libero. Il 6 aprile del 2009 il sisma. Sette anni dopo è stato varato il codice degli appalti, che per Matteo Renzi avrebbe dovuto «combattere la corruzione con norme più semplici» e oggi, invece, blocca la ricostruzione nella zona del cratere: i soldi per rifare le scuole e gli altri edifici ci sono, ma occorrono due anni per indire una gara e così, ogni giorno, c' è qualcuno che lascia per non tornare. La mazzata finale arriva adesso da Bruxelles: gli alieni che governano il continente hanno deciso che gli sgravi fiscali concessi dopo la tragedia debbono considerarsi aiuti di Stato e quindi rappresentano un pericolo per la libera concorrenza nella Ue. Circa 75 milioni di euro dovranno essere restituiti, 350 cartelle esattoriali sono già state recapitate alle aziende "beneficiate" dal post-terremoto. Tutte dovranno pagare entro trenta giorni la cifra richiesta, in un'unica soluzione.