Palazzi & potere

Hammamet, Patrizia Caselli: "Per amore di Craxi ho perso tutto"

Hammamet, Patrizia Caselli: "Per amore di Craxi ho perso tutto"

Patrizia Caselli, 59 anni, autrice e conduttrice tv, racconta in esclusiva a «Oggi» la sua verità su Bettino Craxi alla vigilia dell’uscita nelle sale del film di Gianni Amelio «Hammamet» (9 gennaio), dove è Claudia Gerini a fare la parte dell’amante dell’ex presidente del consiglio. «Non mi chieda se mi ci rivedo: “amante” è una parola che non mi inquadra… La parola che mi inquadra è compagna. Compagna in un pezzo difficilissimo e crepuscolare della sua vita, che però proprio per questo è stato pieno di momenti autentici», dice Patrizia Caselli.

Che racconta: «Camminavamo sulla spiaggia, guardavamo l’Italia, mi pizzicava la mano: “Se fossi rimasto laggiù, al potere, queste passeggiate, questa normalità sarebbe stata impossibile. Qui sono tornato a essere una persona”». E spiega: «Lasciai l’Italia e un contratto in esclusiva con la Rai per seguirlo in Tunisia. Stare con lui – umiliato, deriso, vinto – è stato un “disinvestimento”: per capirlo, dovrebbe aver nitida nella testa, come ho io, la faccia che fece mia madre quando le dissi che mi trasferivo ad Hammamet… Eppure è stata la decisione più facile della mia vita. L’allora direttore di Rai 2, Giampaolo Sodano, mi disse: “Io ti confermo, ti tengo il posto, magari ci ripensi”. Anche Craxi cercava di frenarmi: “Aspetta ancora un po’, hai la tua vita da vivere, il tuo lavoro, casomai mi raggiungi”. Ma io non ho mai neppure considerato l’idea di non partire con lui».

Ad Hammamet, però, c’era anche Anna Craxi: «I ruoli erano molto chiari, nessuno negava che io esistessi, c’era il massimo rispetto. Spero che il film non ometta questa parte e mostri la classica amante da feuilleton, che arriva di nascosto: sarebbe un’operazione poco chiara. Si viveva, anche, nel rispetto dei luoghi: io me ne stavo in una casa in affitto, evitavo le spiagge che frequentava Anna, il “suo” campo da golf». La Caselli smentisce anche la leggenda secondo la quale, alla morte del leader, lei per visitarlo si fece passare per la figlia: «La sua scorta non mi avrebbe mai confuso con Stefania. Mi conoscevano, io conoscevo loro, le loro mogli, il modo in cui scherzavano. Mi fecero passare, si “aprirono”, diventarono un cordone. Mi lasciarono da sola in obitorio con Craxi».