Palazzi & potere

Renzi molla Lotti? Il suo nuovo portavoce in pessimi rapporti con 'lampadina'

Il ritorno di Agnoletti ha un altro e più importante significato. È la cartina di tornasole delle attuali gerarchie dentro al Pd renziano, scerive la Verità. Una specie di «chi sale» e «chi scende» nel Giglio magico. E a scendere potrebbe essere il ministro dello Sport, Luca Lotti, già sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Lotti, da quando ha lasciato Palazzo Chigi, ha abbandonato l' iniziale riservatezza ed è diventato un prezzemolino, quasi a voler segnare il suo territorio politico, via via assottigliato dall' avanzata di Maria Elena Boschi. L'ultimo segnale di questo arretramento è proprio la scelta di Agnoletti. Tra i due non è mai corso buon sangue, in particolare quando si dovevano dividere le attenzioni del feudatario di Palazzo Vecchio, all' epoca il sindaco Renzi.

Agnoletti era il suo portavoce, Lotti il suo capo di gabinetto, praticamente si calpestavano le ghette. Durante le primarie del 2012 e del 2013 per la segreteria del Pd, Lotti sembrava essere stato messo un po' da parte. Ma era solo un' impressione, infatti quando Enrico Letta venne «dimesso» da Renzi, Lotti diventò sottosegretario, mentre Agnoletti restò a Firenze scalzato dal poliglotta Filippo Sensi, portavoce prima di Renzi e ora di Paolo Gentiloni (Marco conosce l' inglese a livello «intermedio inferiore» e lo spagnolo in modo elementare).