Inchieste bancarie all'italiana: Mps e Etruria non si toccano
Alla fine si è deciso per la strategia del gambero. Dopo aver sterilizzato in anticipo qualsiasi tipo di sorpresa sgradita, attraverso la segretazione degli atti e la censura preventiva delle domande scomode, il Pd ha anche disinnescato definitivamente la mina Etruria (proprio in questi giorni sotto i riflettori per l' avvio del processo per bancarotta e le cause contro gli ex vertici, tra cui il papà del sottosegretario Maria Elena Boschi), imponendo alla Commissione di inchiesta sulle banche di camminare all' indietro, scrive Libero.
Al termine di una consultazione con l' ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, il numero uno dell' organismo, Pier Ferdinando Casini, ha deciso che l' indagine comincerà dalle banche venete, poiché «un fattore rilevante per la determinazione dell' ordine di priorità è costituito dal criterio di attualità, alla stregua del quale appare ragionevole partire dalle audizioni sugli interventi più vicini che i governi pro-tempore hanno posto in essere, per poi risalire a ritroso a quelli più lontani». Il che significa, visti i tempi ridottissimi di manovra consentiti dalla fine della legislatura a marzo, che la Commissione difficilmente potrà occuparsi di Mps e sicuramente non potrà occuparsi dei quattro istituti falliti Etruria, Carichieti, Carife e Bancamarche.