Palazzi & potere
JOB ACT DE CHE? Si sgonfia il tempo indeterminato
Frenano le assunzioni nei primi cinque mesi dell’anno. Tra gennaio e maggio, sostiene l’Inps nel suo Osservatorio sul precariato, quelle riferite ai soli datori di lavoro privati sono state 2.076.000, con una riduzione di 263.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-11,2%). Questo rallentamento, ha spiegato una nota dell’istituto, ha coinvolto essenzialmente i contratti a tempo indeterminato: -280.000, pari a -34% sui primi cinque mesi del 2015. “Il calo”, ha interpretato l’Inps, “è da ricondurre al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui dette assunzioni potevano beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni”. Analoghe considerazioni, scrive la Notizia, possono essere sviluppate in relazione alla contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (-37%). Per i contratti a tempo determinato, nei primi cinque mesi del 2016 si sono registrate 1.441.000 assunzioni, in linea con gli anni precedenti (+0,6% sul 2015, e +1,2% sul 2014). Le assunzioni con contratto di apprendistato sono state 90.000, con un incremento del 10,4% sul 2015. Le cessazioni complessivamente risultano diminuite dell’8,9%. Nei primi cinque mesi del 2016, si registra poi un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +436.000, inferiore a quello del corrispondente periodo del 2015 (+538.000) e superiore a quello registrato nei primi cinque mesi del 2014 (+385.000). Il saldo annualizzato a maggio 2016 risulta positivo (+514.000).