Palazzi & potere

La Cultura Parla al Palazzo/Edoardo Nesi

Mariagloria Fontana

Intervista a Edoardo Nesi: ‘’La politica si sottomette all’irrazionalità come ha dimostrato con il vaccino Astra Zeneca’’

Edoardo Nesi, Premio Strega 2011 con Storia della mia gente, nel suo ultimo libro, Economia sentimentale (La Nave di Teseo) torna a parlare agli italiani, stavolta alle prese con un virus che ha sconvolto il nostro paese. Tuttavia, Economia sentimentale ci racconta un’economia che come afferma Nesi: ‘’ Appare sempre più una scienza viva e umanissima, certamente la più adatta di tutte le discipline a raccontare la sostanza delle nostre vite e il fervore dei nostri sogni e la miseria delle nostre paure’’.

 

L’Italia che racconti in Economia sentimentale è l’Italia dell’anno della pandemia. Che Italia è?

Un’Italia derubata e colpita al cuore, come cantava il sommo De Gregori. Derubata della minima parvenza di vita sociale, e colpita al cuore perché non si vede più la speranza di uscire da questa tragedia. Questo siamo, tutti.  Feriti. Malati. Convalescenti.

 

L’economia ha preso il posto della politica?

L’economia determina la politica. La causa, la innerva, la cambia, la indirizza.  La decide. Per fortuna, aggiungo.

 

A questo punto della Storia possiamo ancora credere nel futuro, nel progresso?

Da una parte si deve, dall’altra è giusto chiedersi se ancora si può. Forse dovremmo abituarci all’idea che non ci sarà più un futuro che riguarda tutti allo stesso modo, un’onda sulla quale cavalchiamo tutti, ma una sorta di polverizzazione del futuro, che diventerà diversissimo per ognuno di noi, a seconda della nostra età, istruzione, occupazione, capacità di adattarsi ai mutamenti.

 

A tuo avviso quali sono le lacune, se ce ne sono, della politica italiana in questo momento?

Il sottomettersi all’irrazionalità, come si è appena visto nel caso della sospensione della somministrazione dei vaccini Astra Zeneca. L’incapacità di indicare la via, invece di seguire gli umori del momento. Il rapporto troppo debole con la scienza e col sapere, che invece dovrebbe essere il suo fulcro. In sostanza, l’abdicare all’esercizio di una funzione che non sia quella di amministrare l’ordinario. 

 

Un intellettuale, uno scrittore come te, ha dei doveri nei confronti della società in cui vive?

Certo. Ne ha molti. Moltissimi. Non quello, però, di commentare l’attualità. È  una tentazione alla quale si deve resistere, credo io.

 

Credi nella politica, ci sono delle figure che pensi possano dare respiro al nostro Paese?

Ci credo, certo. Ce ne sono anche in questo nuovo governo Draghi. Enrico Giovannini, per esempio, oltre allo stesso Draghi. Tocca a loro restituire la fiducia verso che l’idea che qualcosa ancora si possa fare, in questo paese. Che i governi non debbano limitarsi ad assistere immobili al declino del paese confortandosi con la lettura dei sondaggi, come faceva quello che c’era prima.

 Instagram: @mariagloria_fontana