Palazzi & potere
La London School scommette sulla vittoria del No
DUE POLITOLOGI DELL' EUI HANNO ESAMINATO I SONDAGGI DEGLI ULTIMI ANNI E CALCOLATO I POSSIBILI RISULTATI DELLA CONSULTAZIONE ROMA. Il NO POTREBBE ADDIRITTURA ESSERE STATO SOTTOSTIMATO
Se il referendum costituzionale si tenesse domani, il "no" avrebbe più del 90% di probabilità di vittoria, secondo un' analisi di due ricercatori dell' Istituto Universitario Europeo (Eui) di Firenze, pubblicato anche sul blog "Europp" della London School of Economics.
I politologi James Dennison e Jonas Bergan Draege, scrive Repubblica, hanno raccolto i sondaggi sul voto di dicembre pubblicati negli ultimi due anni e mezzo e calcolato la probabilità con cui potrebbe avverarsi la vittoria di ciascuno dei due schieramenti. Lo studio mostra come il "sì" abbia visto il suo vantaggio nei sondaggi ridursi progressivamente, prima di essere superato in maniera piuttosto netta dal "no" in estate. «Se si guarda soltanto ai sondaggi di ottobre e si ignorano gli indecisi, c' è una probabilità del 92,3% che il no sia in vantaggio», spiega Dennison a Repubblica.
Secondo altri ricercatori, lo studio potrebbe stare addirittura sottovalutando la forza del "no". Chris Hanretty, professore di scienze politiche presso l' Università di East Anglia a Norwich, che ha provato a predire con un suo modello il risultato delle elezioni del 2013 in Italia, sostiene per esempio che i sondaggi italiani tendano a sottostimare l' elettorato del Movimento 5 Stelle, che in larga parte si oppone alla riforma. Hanretty nota poi come ci siano alcuni istituti demoscopici che tendano sistematicamente a sovrastimare il "sì". «Se li si elimina, il vantaggio del "no" è ancora più marcato», dice.