La Ragione era Carnale: solo un ossimoro?
Il nuovo libro di Mariagloria Fontana
Alla sua uscita, qualche mese fa, era già stato definito un romanzo generazionale sui giovani, il precariato, la famiglia disfunzionale e le relazioni ai tempi dei social network, La Ragione era Carnale ( Armando Curcio Editore ) della giornalista e autrice Mariagloria Fontana, dopo qualche mese denso di presentazioni in giro per l’Italia, sarà presentato venerdì 23 giugno a Roma presso la Feltrinelli-Arion di viale Eritrea alle ore 18,30 assieme al regista e attore Pino Quartullo, l’assessora a Roma Semplice del Comune di Roma Flavia Marzano, Paolo Conti giornalista del Corriere della Sera e al giornalista e conduttore radiofonico Federico Zamboni.
Cosa vuol dire il titolo “La Ragione era Carnale”?
E’ evidentemente un ossimoro. Due elementi apparentemente antitetici convergono nel mio titolo. La ragione era carnale è anche un verso di una poesia puritana citata da uno dei protagonisti del romanzo. L’idea che le parole siano fatte di carne è uno dei leitmotiv del mio romanzo. All’interno della storia che racconto ci sono sia la ragione che la carne e spesso non sono così divergenti.
Chi è Bianca, la protagonista del romanzo?
E’ una quasi trentenne che sogna di diventare una giornalista alla stregua di Christiane Amanpour della Cnn o della nostra Milena Gabanelli. Ha molte velleità, ma vive in una famiglia disastrata ed è costretta a combattere ogni giorno con la realtà circostante. Una ragazza tenace, bella, intelligente, ma un po’ ingenua e tanto sognatrice. Non potrebbe mai essere una giornalista italiana di oggi pronta a qualunque cosa pur di far parlare di sé. Mi viene in mente per antitesi alla mia Bianca la giornalista Annalisa Chirico che oggi su Il Foglio ha scritto un pezzo indecente in cui edulcora e quasi beatifica l’assassino del povero Luca Varani: Marco Prato suicidatosi qualche giorno fa. La mia Bianca ha un’idea di giornalismo che in Italia non esiste più. In Bianca ho anche cercato di convogliare diversi aspetti umani rubandoli alle mie letture preferite: è un po’ Joe March di Piccole Donne della Alcott, un po’ Daisy del Grande Gatsby di Fitzgerald, un po’ Elisabeth Bennet di Jane Austen. Mi sono ispirata a tutte le eroine che ho amato e che hanno plasmato il mio modo di scrivere, così come le autrici Dorothy Parker e Nora Ephron. Ci sono, inoltre, similitudini anche con le protagoniste di due serie tv: Carrie Bradshaw di Sex And The City e Lorelai Gilmore delle Gilmore Girls, ma la mia Bianca è più inquieta, più profonda di questi personaggi cinematografici e televisivi.
Non ci sono descrizioni di sesso a dispetto del titolo e delle labbra vermiglie che campeggiano sulla copertina, perché?
Per raccontare di sesso bisogna essere straordinari, come Houellebecq o Roth, e allora il sesso diventa rapporto esistenziale, anestetico alla disperazione e al cinismo o anche cinismo stesso, sensualità. Vale sempre il connubio ‘’Eros e Thanatos’’, amore e morte. Il mio romanzo racconta di solitudine e assenze che diventano presenze.
Come è cambiato il mondo giovanile e le prospettive del lavoro in questi dieci anni?
Politicamente abbiamo un Ministro del Lavoro, Poletti, che fa battute peggiori di quella da me citata di Padoa Schioppa, anziché aiutare le giovani generazioni. La disoccupazione giovanile è altissima, i ragazzi fuggono all’estero, la crisi economica imperversa su tutti i fronti, siamo completamente dipendenti da internet e dai vari facebook e whatsapp e i sogni dei ragazzi si stanno affievolendo sempre di più.
Qual è il tema centrale de La Ragione era Carnale ?
Il desiderio che può essere una meravigliosa fantasia, un peccato da sognare oppure può diventare un’ ossessione. Il desiderio in questa storia è alimentato dall’assenza dei corpi e dalla dipendenza da internet, quanto più c’è mancanza tanto più il desiderio si nutre di questa assenza. Lo strumento della seduzione per i protagonisti sono le parole, il linguaggio scritto di cui si nutrono nella fitta corrispondenza che si scambiano. Le parole si fanno carne viva e affascinano reciprocamente i due , Bianca e Tommaso, ma celano anche un grande limite intrinseco, perché le parole destituite di responsabilità non hanno senso.
Cosa ne pensi dell’imminente Premio Strega e dei suoi candidati finalisti?
Mi piace Paolo Cognetti, lo avevo apprezzato anche con Sofia si veste sempre di nero e con New York Stories, tifo per lui ma lo Strega negli ultimi lustri non premia esclusivamente la qualità della scrittura, anzi. In Italia funziona tutto per conoscenze, per lobby di potere e conventicole. Se esistesse un giovane Michel Houellebecq, con il monopolio delle conventicole non so se potrebbe mai emergere.
A chi è rivolto La Ragione era Carnale?
Mi auguro che lo leggano sia gli uomini che le donne anche se in Italia i lettori sono pochi e per lo più sono donne. Mi piace definirlo un romanzo di formazione sentimentale adatto a tutti e a tutte le età.