LE ALTE SFERE HANNO DECISO: ITALIA ED EUROPA SEMPRE PIU’ FRANCESI
L’Italia è terra di conquista. Lo è da tempo immemorabile e i conquistatori o tentanti conquistatori sono stati non di rado Francesi e Tedeschi: dagli Ottoni, agli Angioini, a Carlo VIII di Francia, ai lanzichenecchi di Carlo V imperatore, a Napoleone. Ultimamente la brama di conquista non viene più soddisfatta dagli eserciti bensì dalle acquisizioni di aziende o banche.
Da tempo è in corso una lunga campagna di passaggi di proprietà di importanti protagonisti dell’economia italiana e questa campagna si è rafforzata in concomitanza con la crisi finanziaria globale, scandita spesso dalle speculazioni al ribasso dei nostri titoli di ogni tipo (non è meglio comprare roba che costa poco?). Con la facilità di azione del coltello nel burro in parecchi hanno approfittato dell’invitante debolezza del nostro “sistema paese”.
Vogliamo elencare le nostre più prestigiose case di moda? Vogliamo citare la BNL o Cariparma? Vogliamo parlare delle industrie alimentari come Parmalat o Galbani? Vogliamo arrivare ai botti finali di Mediaset e Telecom?
Ciò che non sfuggirà a chi segue un po’ la politica e l’economia è che in tutti questi casi i compratori sono i così detti nostri cugini d’Oltralpe e si potrebbe pensare che nell’ambito della gestione da parte dei più forti in Europa della crisi e delle debolezze altrui sia stata effettuata una vera e propria spartizione di spoglie e che l’Italia sia stata assegnata alla Francia. La Germania ha rastrellato meno, impegnata maggiormente su altri fronti, ma ha comunque attivamente collaborato alla speculazione soprattutto sui nostri titoli pubblici. Inutile piangere. Gli altri saranno pure cattivi e non solidali europei ma la colpa principale è la nostra.
Il discorso Francia potrebbe anche suggerirne un altro: un tema di cui, come si usa dire, “in certi ambienti” si parla. Si parla infatti di un progressivo ridimensionamento del ruolo egemone della Germania in Europa a favore appunto della Francia, frutto del combinato disposto di vari fattori, tra cui la Brexit (se mai ci sarà) e alcuni orientamenti degli Stati Uniti. Il tutto verrebbe favorito anche dalla ipotetica fine del ciclo Merkel. Forse fantapolitica ma, per quanto ne so, forse non troppo.
Analyticus
*Storico, docente di dottrine politiche, consulente di comunicazione politica