Palazzi & potere
LEGA: CACCIARI, 'ZAIA LONTANO DA STILE KARAOKE SALVINI"
LEGA: CACCIARI, 'ZAIA LONTANO DA STILE KARAOKE SALVINI"
"Piuttosto che Zaia voterei Salvini chealmeno non è democristiano. Ma le mie preferenze c’entrano nulla.Credo che il voto di un 5-6% di elettori del Pd sia andato a lui. Hasaputo mettere insieme interessi disparati ed è rassicurante. Ilcontrario di Salvini che invece spaventa". Lo dice il filosofo MassimoCacciari, in un’intervista a Il Giornale, in merito al risultato di inVeneto e del futuro della Lega in generale."E’ l’opzione di una destra che rappresenta il territorio -prosegueCacciari parlando di Zaia- lontana dallo stile karaoke di Salvini. LaLega si trova davanti ad una scelta, difficile. Salvini ha avutoun’intuizione brillante, ha capito che la Lega di Bossi era finita,che c’era un grande spazio per un partito di destra nazionale e lo hacoperto facendo leva soprattutto sui temi della sicurezza edell’immigrazione. Intuizione giusta, però lo ha fatto in una chiavepopulista, lepenista, antieuropeista, del tutto in dissonanza con labase sociale di qualsiasi destra seria occidentale. Questacontraddizione doveva venire al pettine prima o poi. Se Salvini non sifosse suicidato l’estate scorsa e fosse rimasto al governo magarisarebbe rimasta sullo sfondo. Ma gli errori che ha fatto dopo l’hannoresa evidente. E quindi adesso in campo c’è l’opzione della leadershipdi Zaia".Ma, secondo il politologo, il governatore veneto non avrà l’audacia disfidare il suo leader: "Zaia non farà mai l’errore di sfidare Salvini,non è mica Tosi, è molto più bravo. È la Lega in generale che deveprendere una decisione. Non potrà andare avanti così a lungo, lodimostra la perdita catastrofica al sud". E su Salvini Cacciari"Ha certamente sbagliato a fissare un’asticella troppo inalto, prima con l’Emilia Romagna e poi con la Toscana. Ma questo glifa anche onore, me lo rende simpatico. Detesto quello che dice,detesto come è e lo detesto anche esteticamente, ma questa cosa dipuntare troppo in alto mi fa tenerezza, come tutti gli sbruffoni, com’è anche Renzi. L’effetto è stato di farlo apparire come quellosconfitto, ma attenzione, il risultato della Lega in Toscana è statoeccezionale".
Sul centrodestra in generale il filosofo sottolinea "Laleadership del centrodestra in questo momento riguarda la Lega, ètroppo più forte della Meloni nelle parti produttive del paese. Poipesa troppo il passato della leader di Fdi, per quanta buona volontàci possa mettere. Il vero tema di questa elezione riguarda il destinodella destra italiana. Se sarà populista allora sarà schiacciata sullaMeloni, se sceglierà la strada di una destra seria dovrà guardare aLuca Zaia", conclude.