Palazzi & potere
Lookout Inside/Brasile, ISIS minaccia le Olimpiadi di Rio de Janeiro
A poche settimane dall’inizio dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, in programma dal 5 al 21 agosto, il Brasile si mostra al mondo come un Paese vulnerabile, con un presidente sospeso per impeachment e tensioni sociali pronte a esplodere come già accaduto in occasione della Confederations Cup del giugno 2013. Con l’arrivo previsto di milioni di spettatori e turisti da tutto il mondo, la minaccia del terrorismo non può essere sottovalutata.
SITE, il sito che monitora la rete del terrorismo internazionale, ha intercettato nei giorni scorsi il giuramento di fedeltà allo Stato Islamico del Califfo Abu Bakr Al Baghdadi prestato da Ansar al-Khilafah Brazil (AKB, Sostenitori del Califfato in Brasile). Il gruppo ha annunciato l’affiliazione al Califfato dal proprio canale sull’applicativo per cellulari Telegram. Nel suo messaggio, rilanciato in portoghese e spagnolo, Ansar al-Khilafah Brazil ha pubblicato un manuale con 17 tecniche per compiere attentati durante le Olimpiadi negli aeroporti e nei mezzi di trasporto pubblico, ma anche su come accoltellare e avvelenare, prendere ostaggi e creare falsi allarmi.
Finora i gruppi terroristici islamici si sono sempre limitati a incursioni limitate nei Paesi del Sud America, principalmente per due motivi: l’enorme distanza che separa il subcontinente dalle roccaforti del jihadismo in Medio Oriente e Nord Africa e la scarsa presenza di musulmani che in Brasile, ad esempio, rappresentano solo una piccola percentuale del totale degli abitanti (lo 0,15%, circa 300mila credenti). Ad oggi è stato appurato che solo tre persone sono partite dal Brasile per andare a combattere in Siria e Iraq, contro le circa 1.700 partite dalla Francia e le oltre 250 dagli Stati Uniti.
Eppure in Brasile negli ultimi mesi segnali sinistri non sono mancati e dopo l’attacco a Nizza del 14 luglio il piano di sicurezza per le Olimpiadi è stato rivisto e potenziato. Rio de Janeiro sarà presidiata da 85.000 addetti alla sicurezza, il doppio di quelli utilizzati per Londra 2012. Inoltre verranno installate nuove recensioni per blindare le aree considerate più sensibili, aumentati i controlli e installati più metal detector.
Il CIANT (Centro Integrado Antiterrorismo) punta sullo scambio di informazioni con le agenzie di intelligence di Stati Uniti, Spagna, Gran Bretagna, Belgio, Argentina e Paraguay per incrociare i controlli sulle 460mila persone che da tutto il mondo hanno fatto richiesta di accredito per assistere agli eventi sportivi. L’obiettivo è evitare errori come quelli registrati negli ultimi mesi soprattutto in Francia e Belgio, dove la mancanza di comunicazione tra le forze di sicurezza dei due Paesi si è rivelata fatale spianando di fatto la strada agli attentati compiuti dallo Stato Islamico.
Rocco Bellantone