Messaggio dal Colle: sfidare l'illegalità "oltre le logiche di appartenenza"
Tra i renziani più attenti l'avviso....ai naviganti pronunciato ieri mattina dal Quirinale non sarà certamente passato inosservato. Chissà.
Sta di fatto che le parole pronunciate dal Presidente Mattarella (a cui non piace essere sottovalutato nel suo ruolo e nelle sue prerogative, tanto più se ciò avviene consapevolmente e volutamente) hanno avuto grande eco tra gli ambienti istituzionali e finanziari del paese.
Taluni hanno, chissà perché, riscontrato anche una certa 'consonanza', per la prima volta, con i toni usati da Davigo il giorno prima.
Ecco come riporta, molto serenamente, i fatti stamattina il corriere della sera: "Legge elettorale, sopravvivenza del governo, voto anticipato, manovra di bilancio. Ecco i temi intorno ai quali ruotano oggi le domande ultime che la gente vorrebbe rivolgere alla politica: una concatenazione di eventi su cui Sergio Mattarella potrebbe essere presto chiamato a scelte molto delicate. Perciò, per non essere pure lui ansiogeno (e per sottrarsi alla solita rincorsa a interpretarlo), alla vigilia della festa della Repubblica si concentra sulle domande penultime, o evergreen, da tempo in sospeso e senza risposte. Così, rivolgendosi a prefetti e corpo diplomatico, affronta dossier diversi, ma in certo modo assimilabili alla «questione morale».
Primo esempio quando il presidente evoca «la criminalità organizzata, la corruzione e il malaffare», eterne emergenze contro le quali sollecita un «coinvolgimento etico e culturale in grado di fare argine a elusione di regole e logiche di appartenenza». Appello di analogo tenore quello per rimuovere la «illegalità diffusa», spesso favorita da «fattori di disagio ed esclusione sociale».