Palazzi & potere

Nuovo Senato, effetto riforma: si alzano lo stipendio

Se passa, arriva il "ruolo unico" e i dipendenti del Parlamento tornano a guadagnare come prima dei tagli del 2013

 

Quando avevano deciso di tagliarla, era l' agosto del 2013, pensarono a tutti gli antidoti del caso: c' è la crisi, si diceva, serve dare un segnale e ai dipendenti della Camera che faranno ricorso possiamo solo dire che la decurtazione è momentanea: un paio d' anni di sacrifici, poi se ne riparla. Poi, arrivata la scadenza del 2015, si era deciso di prorogare il blocco, in attesa di nuove disposizioni.
In ballo c' era l' indennità di funzione di un terzo degli "impiegati" del palazzo: una retribuzione aggiuntiva per chi ha incarichi di responsabilità.
All' inizio della legislatura, scrive il Fatto, si era valutato che fosse il caso di intervenire, e nemmeno con la mano leggera: al segretario generale di Montecitorio, per dire, avevano tolto 1.600 euro netti al mese dalla sera alla mattina.
Ecco, ora la crisi finita non è, ma l' occasione per tornare sui propri passi la offre la riforma costituzionale: se vince il Sì, il taglio sarà solo un ricordo. Proprio così, la legge costituzionale che annuncia nel titolo "il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni" comporterà un aumento di spesa per la retribuzione dei dipendenti del "nuovo" Parlamento.