Palazzi & potere

Papa Francesco mette Ko Salvini, Conte e Di Maio. Ecco la verità sul Vaticano

Papa Francesco (con i Vescovi) vuole un partito dei cattolici

Non sono piaciuti alla Conferenza episcopale italiana i ballon d'essai del raddoppio dell'Ires alle associazioni di volontariato o lo scippo ventilato dalla Raggi delle monetine di Fontana di Trevi, da lustri incassate dalla Caritas di Roma (cosa che, raccontano i bene informati di qua e di là Oltretevere ha fatto irritare non poco, come anche nel caso delle polemiche sollevate nei confronti del Viminale dopo gli spari davanti all'asilo della Magliana, Gigino Di Maio con la Sindaca).

Vero, i gialloverdi hanno ritirato entrambi i provvedimenti, ma i vescovi li hanno vissuti come una sorta di avvertimento, scrive in un dettagliatissimo retroscena Dagospia. E non bastano nemmeno più le dichiarazioni di amicizia da parte del Premier Conte che pure viene guardato con affetto e simpatia. Adesso vogliono nell'agone politico un proprio drappello di manovra, avanguardia di quello che sperano possa diventare un esercito, sul modello proprio di Sturzo: il Ppi durò poco e venne sì spazzato via dal fascismo, ma quel seme divenne la Democrazia Cristiana egemone del tempo repubblicano.

Il 17 ottobre, intanto, Papa Francesco ha salutato ufficialmente in udienza una delegazione del Popolo della Famiglia e da sessant'anni non si vedevano bandiere di partito sventolare in San Pietro. Dopo aver incontrato Mario Adinolfi, presidente del movimento, accompagnato dalla moglie sono arrivati molti segnali di esplicito incoraggiamento ai "pidieffini" da parte della Santa Sede.

Ora, continua Dagospia, i tempi stringono per l'organizzazione del soggetto politico "neosturziano". L'idea di Bassetti è di partire da una "rete" dei vari soggetti che porti poi al vero e proprio partito.

Il Popolo della Famiglia intanto domenica a Roma tiene la sua assemblea nazionale con centinaia di delegati che arrivano da tutta Italia proprio nel nome di don Sturzo, la password che sembra più adatta per far ripartire una storia che si è, forse, solo momentaneamente inceppata. Un milione di voti "popolari" per iniziare, proprio quelli che prese Sturzo alle elezioni del 1919. Poi, si vedrà.