Palazzi & potere
Renzi, Conte e Mattarella: retroscena dal Quirinale
Renzi, Conte e Mattarella: retroscena dal Quirinale
Mattarella è finalmente sceso in campo per evitare al paese una crisi al buio. Lo avevamo anticipato ieri su queste colonne e stamattina è di dominio pubblico. Ma per il Quirinale il lavoro non è finito, anzi, è appena cominciato e la strada è irta di difficolta. Oggi il clima sul Colle era di attesa: "La richiesta di approvare e mettere in salvo il Recovery ha trovato 'responsabilità' in Renzi e negli altri giocatori…" spiegano dal Quirinale fonti di altissimo livello. Che però aggiungono: "C’è una timida speranza che possa essere propedeutico a una ricomposizione della crisi. Ma la speranza è sicuramente flebile…". Insomma, è stato fatto un primo passo ma la partita non è ancora vinta, anzi. I dubbi al Colle sono ancora molti. Anche perché non sono poche le cose che al Quirinale non sono andate giù negli ultimi tempi a cominciare dall'appello di fine anno ai "costruttori" caduto nel vuoto (dedicato anche a Conte e alla sua idea di formare un ipotetico nuovo partito oltre che a Matteo Renzi) fino alla troppo timida, per il Colle, presa di distanze di "Giuseppi" dall'amico Trump dopo i fatti di Capitol Hill. Anzi, sarebbe stato il modo migliore per dare un taglio netto con la "sbandata" sovranista. Non per niente il Quirinale vorrebbe Matteo Renzi dentro il governo, magari proprio agli Esteri, per riallacciare i rapporti con la nuova America di Biden. I due, a quanto si apprende, ne avrebbero anche già discusso. E poi, secondo il Quirinale, non avrebbe senso tenere Renzi fuori dal governo: il rischio è la ripartenza immediata delle fibrillazioni subito dopo un eventuale rimpasto. Ma il Colle ha avuto modo di catechizzare i duellanti anche su un altro fronte: quello della comunicazione. Il messaggio è stato chiaro: parlatevi "de visu", anzichè continuare a farlo attraverso i giornali. Magari per interposta persona.