Palazzi & potere
Renzi-Davigo: è guerra! Per mandare a casa un politico bastano certe difese...

Il rischio piu' grave per la magistratura italiana e' "quello del carrierismo e quello del conformismo verso il potere politico, che il Csm dovrebbe arginare, non incentivare. Le nomine dei dirigenti degli uffici requirenti e giudicanti dovrebbero rispondere a criteri piu' chiari e stringenti e avvenire con procedure piu' trasparenti e comprensibili. Chi concorre a un incarico deve presentare un'auto-relazione, che poi viene confrontata con quelle degli altri per la scelta finale del Csm. Ecco, queste relazioni devono essere online, a disposizione di tutti".
Lo dichiara Piercamillo Davigo al Fatto Quotidiano. Sul segretario del Pd Matteo Renzi, che gli ha rinfacciato una frase di Giovanni Falcone contro i 'khomeinisti' della 'cultura del sospetto' e gli ha rammentato che per decidere se uno e' colpevole o innocente bisogna attendere la sentenza definitiva, "Renzi deve avere le idee molto confuse. Io, come tutti i magistrati, non mi sognerei mai di condannare qualcuno sapendolo innocente, perche' sono stato educato alla cultura della prova, rimarca Davigo. "Noi magistrati esistiamo proprio per distinguere fra colpevoli e innocenti. Ma sappiamo anche che non sono le sentenze che debbono selezionare la classe dirigente e politica: e' la politica che deve fare le sue valutazioni autonome sul materiale giudiziario", evidenzia. "Per mandare in carcere qualcuno a espiare la pena, ci vuole la condanna definitiva. Ma per mandarlo a casa, a volte non c'e' bisogno nemmeno della condanna di primo grado. Anzi, non c' e' neppure bisogno dell'accusa: basta la sua difesa. Certi politici si difendono in modo talmente vergognoso che andrebbero mandati a casa solo per quello".