Scoppia il terzo Vatileaks? Ancora scandali in Vaticano
«Inutile negarlo: è un momento delicato per il Papa. Non vogliamo precipitare in un terzo Vatileaks...».
L' ammissione arriva da Casa Santa Marta, la residenza di Francesco dentro la Città del Vaticano. Proviene da una delle persone più addentro alle questioni finanziarie della Santa Sede. Ma non si tratta di una reazione a caldo, scrive il corriere della sera.
Le dimissioni di Libero Milone, primo revisore generale dei conti vaticani, date ieri al Papa e subito accettate, tingono di mistero i contorni della riforma delle finanze vaticane. Eppure non appaiono inaspettate a chi seguiva da mesi l' azione del braccio destro del cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l' Economia, nei meandri della Curia.
«Deve averla fatta grossa», azzarda un cardinale con grande dimestichezza con le questioni economiche.
Sono state fatte filtrare dal Vaticano indiscrezioni secondo le quali proprio Milone, «controllore dei controllori», sarebbe incappato in una indagine interna.
Ma è ancora troppo presto per capire dove stia la verità. Si è parlato perfino di dimissioni chieste in realtà direttamente dal Papa, e subito date da Milone.
Il timore vaticano è che adesso possano uscire altre carte riservate; altre indiscrezioni che, ancora una volta, riguardano le attività finanziarie della Santa Sede; le spese e gli investimenti dei dicasteri; i rapporti tra la Curia e gli organi di controllo. E, naturalmente, la cerchia di Francesco.