Sui social network il No vola al 76 per cento
Blog, siti on-line, social network per monitorare l' aria che tira sul Referendum Costituzionale del 4 dicembre. E magari farsi un' idea sull' intenzione di voto. L' analisi è stata condotta da «Reputation Manager», istituto italiano leader nell' analisi e misurazione della reputazione online di brand e figure di rilievo pubblico. Diciamo subito che secondo questa prospettiva di analisi a oggi il «No» vincerebbe facile, scrive il Giornale.
C' è un 76,18% di commenti contro il Decreto Legislativo proposto dal Ministro Boschi e un restante 23,55% a favore. Bello scarto. La maggior parte dei commenti si trova all' interno delle testate giornalistiche (36,6%), seguono blog (21,1%) e siti di news (19,1%).
Cominciamo dalle ragioni di chi sostiene il «No». Innanzitutto è criticata la scelta della data, a ridosso del ponte dell' Immacolata «per scoraggiare i cittadini a presentarsi alle urne». C' è chi fa notare che non c' è abbattimento dei costi, un esempio è dato «dal fatto che il Senato sarà riempito di sindaci e consiglieri regionali che godranno dell' immunità parlamentare». «Inoltre - fanno notare molti internauti - si cerca di distogliere gli italiani dal votare «No» prospettando «presunti scenari apocalittici come meno sicurezza contro il terrorismo, meno risorse per fronteggiare l' Isis e aumento dello spread».
Quelli che invece tifano per il «Si» sostengono che la riforma della seconda parte della Costituzione «rappresenta l' opportunità di dotare il Paese di stabilità rendendolo maggiormente credibile nei confronti dell' Europa». Ritengono anche che si «abbatterebbero i costi della politica e delle province».
E che votare sì «potrebbe essere un investimento per le nuove generazioni».