Un paese tutto chiacchiere e rottamazione: Ocse e Fmi sbugiardano Renzi: in Italia vola il costo del lavoro
Giornate difficili per il governo Renzi sul fronte delle previsioni economiche, ma anche su quello degli indicatori che dovrebbero registrare i risultati della sua azione di governo. Ieri il Fondo monetario internazionale ha tagliato le stime sul Pil italiano, lanciando l' allarme debito pubblico. Un ulteriore colpo al Def appena approvato.
L' Ocse si è invece concentrato su quello che dovrebbe essere uno dei capisaldi dell' azione dell' esecutivo in carica, cioè la riduzione del costo del lavoro. L' Organizzazione di Parigi nel rapporto Taxing Wages, scrive il giornale, ha calcolato che il cuneo fiscale, cioè la differenza tra il costo del lavoro per il datore e quanto il dipendente mette effettivamente in tasca, tra il 2014 e il 2015 è salito dello 0,76%, attestandosi al 48,96% per un lavoratore medio single senza figli. È il quinto cuneo fiscale più alto tra i 34 paesi dell' area Ocse, dopo il Belgio (55,3%, -0,28%), l' Austria (49,5%, +0,09%), la Germania (49,4%, +0,18%) e l' Ungheria (49,03%, nessuna variazione).
L' Italia registra uno degli aumenti più significativi.