Voto tra una settimana, la Corte costituzionale sceglie il presidente. Le chance di Grossi
Ma con quali criteri avverrà la scelta? E quali sono i giudici «papabili»?
La premessa è che stavolta la regola dell' anzianità (non anagrafica ma dentro la Corte, dove i giudici restano nove anni) non porterebbe a una presidenza di breve durata. Il primo in graduatoria è infatti Giuseppe Frigo, che però negli ultimi tempi ha diradato le presenze per problemi di salute. Dopo di lui c' è Paolo Grossi, 83 anni appena compiuti e ben portati, storico del Diritto che ha formato generazioni di docenti, approdato alla Consulta il 23 febbraio 2009 su designazione dell' ex capo dello Stato Giorgio Napolitano. Guiderebbe la Consulta per i prossimi due anni, e gli attestati di stima giuntigli in questi giorni dall' interno del palazzo lo avrebbero convinto a superare le iniziali ritrosie. Raggiungere una maggioranza pare, al momento, l' ipotesi più probabile.
Dopo di lui, il più «anziano», scrive il corriere della sera, è Giorgio Lattanzi, 77 anni, attuale vicepresidente, in uscita nel 2019. Tuttavia l' alternativa di cui s' è discusso nelle ultime ore si fonda su un altro criterio di valutazione, che predilige una figura giovane e soprattutto femminile; come Marta Cartabia, 53 anni ancora da compiere, nominata da Napolitano nel settembre 2011, che porterebbe a termine il triennio e potrebbe essere rieletta (come normalmente è avvenuto in passato). Una presidenza lunga, quindi, e affidata a una donna. Una novità, quest' ultima, che di certo suonerebbe gradita al nuovo corso politico di stampo renziano, e forse per questo s' è immaginato che una simile scelta sarebbe la più apprezzata a Palazzo Chigi. In passato Cartabia è stata vicina agli ambienti di Comunione e liberazione, ma nei quattro anni di lavoro alla Consulta non sembra aver fatto pesare una simile provenienza; anche per questo c' è chi parteggia per lei, dentro e fuori il palazzo. L' ex premier ed ex ministro Giuliano Amato, invece, anche lui «giovane» giudice (è arrivato dal settembre 2013) avrebbe lasciato intendere di non essere interessato ad assumere quell' incarico. Tra una settimana il verdetto.