Parisi: dopo il successo del no governo di scopo senza i voti di Forza Italia - Affaritaliani.it

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Parisi: dopo il successo del no governo di scopo senza i voti di Forza Italia

Stefano Parisi a tutto campo su Affaritaliani.it: ok alla Lega, ma il candidato premier deve essere un moderato


"Al voto al più presto possibile dopo la vittoria del no al referendum del 4 dicembre. Governo di scopo solo per cambiare la legge elettorale al quale mi auguro che Forza Italia non dia il suo sostegno e che dovrà comunque essere guidato da una persona del Centrosinistra". Lo ha affermato Stefano Parisi durante la diretta web ad Affaritaliani.it.

Secondo l'ex candidato sindaco del Centrodestra a Milano "il ciclo di Berlusconi non si è esaurito. Ha ancora tanto consenso e tanta gente crede in lui. Dopo il periodo post-operatorio tornerà con più energia e lucidità di prima". Non sono mancati siluri ai vari colonelli di Forza Italia. "La classe dirigente, soprattutto alla Camera e al Senato (ovviamente non tutti), faceva la fila fuori dalla porta di Berlusconi per essere messa in lista, ma la campagna elettorale la faceva Berlusconi perché lui ha i voti e certo non loro". Brunetta? "Con la sua riforma della Pubblica Amministrazione non ha fatto nulla, siamo il penultimo paese Ocse come digitalizzazione della P.A". Brunetta si arrabbierà per queste parole? "Pazienza, è la verità", chiosa Parisi.

Quanto al rapporto con la Lega, Parisi usa parole chiare: "Se si vogliono vincere le elezioni il candidato premier deve essere un moderato, se si vogliono perdere può essere un estremista". Detto ciò, "è possibile una convivenza tra Carroccio e Forza Italia".

Parisi spiega anche i principali punti con i quali rilanciare l'Italia: dalla burocrazia ai costi della Pubblica Amministrazione, da come lo Stato si interfaccia con i cittadini alle tasse ("ok alla flat tax ma va vista all'interno di un quadro complesso di riforma del welfare").

E infine Parisi parla anche del nuovo Corriere della Sera di Urbano Cairo, di Repubblica, della Rai di Campo Dall'Orto, della cacciata di Maurizio Belpietro da Libero ("c'è lo zampino di Renzi, sicuro") e di molto altro.