Politica
Parlamento, alle donne meno di 1 seggio su 3. Primo calo dal 2001, male FdI
Avanti il Terzo Polo (46,7% di deputate fra gli eletti), poi il M5S (45%). FdI con la premier in pectore ma in fondo alla classifica col 28,1%
Donne elette, calo rispetto al 2018: prima inversione di tendenza da oltre 20 anni
'Meno donne in Parlamento: il 31%. Nel 2018 erano il 35%. E' il primo calo in oltre 20 anni, dalla XIV legislatura del 2001 con il 10,17% in leggera crescita sulla precedente, il progresso era stato evidente: 15,94% nella XV, 19,63 nella XVI, 30,11 nella XVII e 35 nella XVIII. I partiti che pure hanno fatto della parità di genere un punto di forza dei propri programmi, come il Pd, non sono riusciti a eleggere le donne in condizione paritaria. Troviamo più donne elette nel partito di Calenda e nel Movimento 5 Stelle. '' Lo scrive su facebook Enza Bruno Bossio, candidata non eletta del Pd, postando l'intervista rilasciata a Il Dubbio.
E in effetti i dati sono questi. Secondo quanto scrive Repubblica, "sfogliando gli elenchi degli eletti partito per partito, si scopre che tra i big la maglia nera del gender gap va a Fratelli d’Italia, che ha sì una leader donna ma ha riempito con nomi femminili appena 52 caselle su 185 posti totali, il 28,1 per cento. Anche se Giorgia Meloni è la prima donna in Italia ad aver messo un'ipoteca sulla presidenza del Consiglio".
Avanti il Terzo Polo (46,7% di deputate fra gli eletti), poi il M5S (45%).Nel centrosinistra si contano 10 ruoli apicali (presidenti, segretari e vice) di cui 3 sono occupati da donne, il 30%. Negli organigrammi invece c'e' più attenzione alla parità di genere: l'M5s ha 16 uomini e 13 donne, il Pd con la gestione Letta ha raggiunto la parita' con 12 uomini e 12 donne.
Nel centrodestra, nei 14 ruoli apicali dei tre partiti ci sono solo due donne (Giorgia Meloni, presidente Fdi, e Anna Maria Bernini, vice coordinatrice nazionale Fi) per una percentuale complessiva del 14%. "Negli ultimi anni, con l'eccezione di Hillary Clinton, le leader vengono tutte da destra", commenta da Fdi Isabella Rauti. "Un dato di fatto su cui si dovrebbe interrogare la sinistra che rivendica il meccanismo delle quote, mentre da noi vale il merito. La storia di Meloni è la conferma: non c'è nessuna barriera alla leadership femminile".