Politica
Partito Radicale: quale l’eredità del dopo Pannella?

Di Giuseppe Vatinno
A quanto è successo ieri i dirigenti radicali erano preparati da mesi e quindi non si può certo dire che la scomparsa del vecchio leone radicale Marco Pannella sia stato un evento imprevisto.
Tuttavia, una cosa sono le previsioni ed una cosa la realtà concreta.
Ora, per la “galassia radicale, cioè quel vasto mondo strutturato ed articolato di associazioni e movimenti che fanno riferimento all’ aggettivo “radicale”, si apre un periodo sicuramente complesso ma, potremmo dire, volutamente complesso proprio per la filosofia di Pannella che come ogni grande mattatore non voleva eredi.
Il primissimo Partito Radicale Italiano (PRI) nasce nel 1904 da Agostino Bertani e Felice Cavallotti nell’ambito della cosiddetta “sinistra storica” radicale che a sua volta si rifaceva a istanze ed influenze risorgimentali di stampo mazziniano con riferimenti al “pragma” individuabili nel pensiero di Carlo Cattaneo e Carlo Pisacane.
Nel 1922, con l’avvento del fascismo al potere, il PRI confluì nel Partito Democratico Sociale Italiano in una coalizione guidata da Francesco Saverio Nitti.
Dopo una prima adesione al programma fascista (con due ministri) soprattutto dopo l’omicidio di Matteotti le posizioni divennero rapidamente divergenti.
Nel dicembre 1955 vi fu la scissione dell’ala sinistra nel Partito Liberale Italiano e nel 1956, a febbraio fu (ri)fondato il PRI tra gli altri da Leopoldo Piccardi Mario Pannunzio, Ernesto Rossi, Leo Valiani, Guido Calogero, Eugenio Scalfari e Marco Pannella.
La storia successiva è troppo nota per riportarla.
Attualmente, afferiscono al Partito Radicale Transazionale (da wikipedia) :
• Radicali Italiani, partito politico liberale, liberista, libertario ed antiproibizionista;
• Amnistia, Giustizia e Libertà, lista politica con il quale i Radicali si presentano alle elezioni italiane;
• Associazione Luca Coscioni associazione per la libertà di ricerca scientifica, la libertà di cura e i diritti di malati e disabili;
• Nessuno Tocchi Caino (Hands off Cain), associazione per l'abolizione della pena di morte nel mondo e per la lotta alla tortura;
• Non C'è Pace Senza Giustizia (No peace without Justice), associazione al sostegno dello sviluppo della democrazia in Medio Oriente, per l'abbandono delle mutilazioni genitali femminili in Africa, per la ricostruzione istituzionale e democratica nei Balcani, e per la promozione della Corte Penale Internazionale.
• Esperanto Radikala Asocio, associazione per la diffusione e la promozione della lingua Esperanto;
• Lega Internazionale Antiproibizionista (International Antiprohibitionist League), per la legalizzazione delle droghe;
• Anticlericale.net, associazione per la promozione della laicità in Italia.
Questa il complesso organigramma della galassia radicale.
Tra i beni dei radicali sono da annoverare la celebre radio e gli immobili.
Ma chi potrebbe prendere il posto, almeno formalmente, di Marco Pannella alla guida del mondo radicale?
Premesso che per i radicali è difficile parlare in termini di eredità politica e lo è ancora di più con una eredità come quella di Marco Pannella (a tal proposito Marco Cappato ecco un comunicato di Cappato a riguardo: http://www.radicali.it/comunicati/20160520/pannella-cappato-niente-eredit-ma-nuove-lotte-milano-libro-dei-messaggi-aperto-p) ci si può esercitare a fare qualche considerazione in libertà.
I nomi storici sono in primis naturalmente Emma Bonino (già Ministro degli Affari Esteri e già Presidente del Partito Radicale Trasnazionale), Rita Bernardini (già segretaria dei Radicali Italiani) e Marco Cappato (Presidente dei Radicali Italiani), Marco Perduca (membro del consiglio direttivo di “Nessuno tocchi caino”), insieme agli “emergenti” come Riccardo Magi (Segretario dei Radicali Italiani).
Emma Bonino, sarebbe la “delfina” naturale di Marco Pannella, nonostante alcune polemiche degli ultimi tempi .
http://www.repubblica.it/politica/2015/07/29/news/emma_bonino_pannella_sbaglia_e_mi_addolora_ma_l_espulsione_non_esiste_-120012482/
Tuttavia la Bonino non è in buone condizioni di salute e quindi non è detto che un gravoso impegno politico in prima linea le possa giovare.
Rita Bernardini sembrerebbe essere la persona più adatta a guidare il movimento almeno fino a duna formalizzazione congressuale.Con Marco Cappato e Marco Perduca invece si darebbe una scelta europeista nel solco della tradizione radicale.
Da valutare l’emergente Riccardo Magi, segretario dei Radicali italiani, candidato e capolista al Comune di Roma (insieme a Alessandro Capriccioli, segretario dei Radicali romani). Proprio dalla campagna elettorale romana si possono trarre alcune indicazioni degli “schieramenti” in campo: da una parte appunto Magi e Bonino a sostegno del centro – sinistra e di Roberto Giachetti sindaco dall’altro chi, come Pannella, a tale esplicito sostegno si opponeva.
Vi era dunque un confronto di politica tra la visione pannelliana della lotta ideale con pochi compromessi con le cariche istituzionali (si pensi che Pannella ebbe un solo incarico, per altro minoritario, e cioè Presidente del Municipio di Ostia) e l’ala più “ministeriale” incline ad un impegno diretto nelle istituzioni rappresentata appunto da Emma Bonino.
http://www.radioradicale.it/scheda/394873/polemica-tra-marco-pannella-e-radicaliroma-sulla-campagna-roma-si-muove-intervista-a
Questo il quadro a bocce ferme. Da oggi, tuttavia, si comincerà a ragionare sul futuro.