Politica

Pd, Camusso: "La Cgil è maschilista". Ma è stata lei il segretario per 8 anni

La senatrice dei dem attacca il suo stesso sindacato. Valeria Fedeli la incalza: "E lei che battaglie ha fatto per cambiare le cose?"

Cgil, l'autogol di Susanna Camusso. L'attacco fuori tempo massimo

Alla Cgil scoppia il caso Camusso. La ex segretaria del sindacato ha usato parole forti nei confronti dell'associazione che ha guidato per 8 anni e le sue dichiarazioni hanno fatto infuriare diverse persone. "La condizione delle donne - ha detto Susanna Camusso al Circolo dei Lettori di Torino e lo riporta La Stampa - rimane quella della discriminazione. E anche il mio sindacato al suo interno è maschilista. Chiariamoci: la Cgil è maschilista come lo è qualsiasi luogo collettivo di massa, dove puoi cercare di usare alcuni anticorpi, ma rimane comunque uno specchio della società". Tante occasioni "in cui la tua parola vale meno di quella di un uomo. Non ottieni la stessa attenzione. Ho visto con i miei occhi delegati che chiedevano che a rappresentarli fosse un uomo e non una donna. Quando si rompe il tetto di cristallo, come nel mio caso la cosa peggiore e più sbagliata che si può fare è colpevolizzare le altre donne che non ce l'hanno fatta, come a dire "io ce l'ho fatta, perché voi no?".

"Io - prosegue Camusso - ho avuto la fortuna di costruire il mio percorso nei grandi anni del femminismo, dove c'era una forte mobilitazione collettiva che ha permesso di portare avanti molte istanze internamente, grazie anche al coordinamento delle delegate che ha ottenuto grandi risultati. Senza quel lavoro non ci sarebbe mai stata una segretaria generale della Cgil". "Sono molto stupita di questo commento". Valeria Fedeli, per oltre dieci anni segretaria generale dei tessili per poi passare alla politica (anche lei nel Pd) e ricoprire l’incarico di vice presidente del Senato e ministra dell’Istruzione, non nasconde più di una perplessità. "Dopo otto anni di direzione della Cgil, mi aspetto di sapere da lei quali battaglie ha ingaggiato, con chi, dove le ha vinte e dove le ha perse". Molte donne della classe dirigente della Cgil non hanno gradito le sue parole, ma c'è anche chi condivide la sua analisi, nonostante tutto.