Politica

Pd, Martina: le primarie aperte non si toccano. Nuovo statuto prima di Natale

Alberto Maggi

Pd, stop all'automatismo segretario-candidato premier. L'intervista di Affaritaliani.it a Maurizio Martina

E' vero che il segretario del Partito Democratico non sarà più il candidato premier? "Si tratta di una discussione che stiamo facendo da tempo ed è vero che stiamo ragionando di superare l'automatismo che c'è nell'attuale statuto. L'idea è quella di liberare il più possibile il confronto e di evitare automatismi che non stanno più nelle cose di un quadro politico che è cambiato". Lo afferma ad Affaritaliani.it Maurizio Martina, presidente della Commissione riforma del Partito e Statuto del Pd.

Quando sarà pronto il nuovo statuto? "Facciamo una prima presentazione dei punti fondamentali martedì prossimo in Direzione Nazionale e poi avremo un percorso di qualche settimana di confronto sui territori, spero per novembre". Serve un congresso affinché il nuovo statuto entri in vigore? "No, ci vuole un'assemblea nazionale che voti le modifiche dello statuto e subito dopo sarà operativo, verosimilmente prima di Natale".

Sugli altri punti delle modifiche allo statuto del Pd Martina spiega che "i due temi di fondo sono: più radicamento sui territori e più presenza sul digitale. Tecnologie e territori sono i due temi. Rilanciamo anche la sfida di un grande partito di iscritti e di elettori, teniamo le primarie aperte per la scelta del segretario nazionale perché sono uno strumento che solo noi abbiamo e che coinvolge migliaia e migliaia di persone di cui siamo orgogliosi. E quindi - scandisce Martina - non faremo passi indietro. Poi spazio ai sindaci e un lavoro nuovo per i circoli, anche legato ad azioni di volontariato sul territorio nello stile delle esperienze che abbiamo fatto con le magliette gialle. Poi stiamo lavorando per offrire l'idea di un partito federale e dei territori più forte di quella che abbiamo visto in questi dodici anni".

Insomma, con una battuta, un partito che ricorda il Pci di Peppone... "No, siamo su un'altra frontiera che è quella di essere un grande partito. E semmai la battuta è: non siamo un partito personale, siamo un partito di persone". Ovvio il riferimento a Renzi... "Parlo in generale, non siamo un partito plasmato su una persona sola ma siamo un partito di persone. Quindi una collettività al plurale", conclude Martina.