Politica
Pd, stop con le cene a pancia già piena dei Dem
Il Pd deve evitare il rischio, concreto, di arrivare alla frutta, mentre i capi si dividono sui menu e sui posti, a tavola e a nuovi "patti della crostata"
Leo Longanesi (1905-1957) sosteneva che "le rivoluzioni cominciano per strada e finiscono a tavola”. Forse perchè rischiava di rimanere a dieta, Maurizio Martina, 40 anni, molto magro, cupo e pallido, ha detto, ieri, basta ai dibattiti, surreali, sui caminetti e alla guerra tra i "cuochi" del PD, che rischia di cucinare, a fuoco lento, il PD.
Marco Travaglio, 54 anni, è convinto che il cupo deputato di Bergamo sia rimasto male per l'esclusione dagli inviti alla cena, poi saltata, di Calenda, 45 anni. Secondo il giornalista torinese, nessuno aveva pensato a Martina "non per cattiveria: a parte quando lo mandano ai funerali, a prender fischi, in conto terzi, non sanno proprio chi sia...".
Il Pd deve evitare il rischio, concreto, di arrivare alla frutta, mentre i capi si dividono sui menu e sui posti, a tavola e a nuovi "patti della crostata". L'opposizione latita e aumentano i consensi a Lega e M5S. Stop, dunque, alle polemiche interne e alle divisioni sulle cene e sui caminetti. Larga parte dei suoi ex elettori non hanno votato per il PD, proprio perché lo hanno ritenuto troppo occupato a "mangiare", a occupare dispendiose poltrone e a dissipare, in primis nel Sud, le risorse del nostro Paese.