Politica
Il Pd con Ursula: "Armarsi in modo massiccio? Indispensabile. Rischiamo che la Russia invada mezza Europa"
"Gli Stati Uniti hanno abbandonato l'Unione Europea". Intervista
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Pierfrancesco Maran
Parla Pierfrancesco Maran, europarlamentare del Partito Democratico e relatore ombra per i socialisti europei sull'European Defense Industry Program
"Purtroppo è indispensabile se vogliamo avere un ruolo nelle vicende di questo tempo a fronte anche dell'abbandono dell'Europa da parte degli Stati Uniti, dall'altra incide il come, anche perchè non si deve dimenticare che la difesa comune era uno dei pilastri del manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli". Pierfrancesco Maran, europarlamentare del Partito Democratico e relatore ombra per i socialisti europei sull'European Defense Industry Program, intervistato da Affaritaliani.it commenta l'appello ad armarsi in modo massiccio fatto dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al termine del vertice di Londra. "Siamo strutturalmente dipendenti dagli Stati Uniti anche quando, vedi l'Ucraina, di fatto contribuiamo alla pari con loro. La crescita della spesa di difesa ha senso nel momento in cui è accompagnata da una politica estera comune dell'Unione ed una strategia, anche industriale, di difesa unica".
Quindi la rottura con Washington è insanabile? "Dobbiamo cercare le condizioni di una coesistenza con gli Usa senza arrivare alla rottura, anche se la distanza con Trump è siderale. E' questo il senso del vertice di ieri e di quello che stanno facendo i principali leader europei. La strada che dobbiamo imporci è quella di una strategia comune di investimenti in difesa, spendiamo già molto ma lo disperdiamo in 27 rivoli. Molti paesi europei si sono illusi troppo a lungo di poter contare da soli, ma il risultato è che siamo totalmente dipendenti dagli Usa, mentre invece se creassimo davvero una Europa unica, davvero, potremmo avere un ruolo alla pari di Usa, Cina e India", sottolinea l'esponente del Pd.
La Nato rischia di non esistere più o gli Usa potrebbero lasciarla? "Non lo so e mi auguro di no. Ma se ci fosse un forte ramo europeo della Nato strutturato saremmo tutti più tranquilli. In Italia ad emergere poco è la forte preoccupazione, una convinzione, molto diffusa nei Paesi scandinavi, baltici, in Polonia e in Germania: il rischio concreto di essere invasi nei prossimi cinque anni da parte della Russia. E stanno anche riorganizzando il proprio stile di vita in base a questo che, ripeto, non è solo un timore ma quasi una certezza diffusa nella popolazione e trasversale agli schieramenti politici. Ecco perché la Svezia è entrata nella Nato e perché la Polonia ha acquistato tantissimi carri armati sudcoreani essendo gli unici disponibili".
"E' il motivo per cui con la Russia va cercata una pace che sia garanzia reale di non aggressione né verso l'Ucraina, né verso altri paesi e va evitata a tutti i costi una tregua che serva solamente ai russi per riorganizzarsi. Ci stiamo dimenticando che il conflitto sta fiaccando anche la Russia, economicamente, militarmente e come perdite umane. In Russia c'è una società civile che protesta meno, rispetto ai sacrifici che subiamo noi europei per gli effetti negativi della guerra, ma non possiamo cedere all'idea di perseguire una tregua ad ogni costo, sulla pelle degli ucraini e col rischio di ritrovarci in pochi anni una nuova guerra russa ancora più vicina, più dentro l'Europa. Una difesa comune europea ci serve anche a questo, ad essere deterrenza effettiva verso nuove aggressioni", conclude Maran.
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