Politica
Pd, Zingaretti: "Noi argine a Salvini". Vuole i voti di Iv e 5s alle Regionali
Il segretario dem andrà in Toscana e in Puglia per convincere gli elettori di Iv e dei 5 stelle a votare Pd: "Siamo noi l'argine a Salvini"
Pd, Zingaretti: "Noi argine a Salvini". Vuole i voti di Iv e 5s alle Regionali
Nicola Zingaretti scende in prima linea in vista delle Regionali e del Referendum per il taglio dei parlamentari. "Ci metterò la faccia", dice ai suoi, preannunciando loro le tappe del tour che lo porterà in tutte le regioni in cui si vota e in molti dei comuni che andranno alle elezioni amministrative il 20 e 21 settembre. Lo schema del leader del Partito democratico - si legge sul Corriere della Sera - è semplice. Lo ha riassunto lui stesso nell’ultima riunione della segreteria: "L’obiettivo — ha detto — è di bipolarizzare il voto. Da una parte noi, dall’altra il centrodestra a trazione leghista. Siamo noi, e nessun altro, l’argine a Salvini". In questo modo infatti Zingaretti punta al voto utile. Cioè a prendere i consensi di Italia viva e 5 Stelle in Puglia e Toscana, le due regioni che vengono giudicate più in bilico.
Zingaretti - prosegue il Corriere - sa di avere tutti gli occhi puntati addosso. Riforma elettorale, regionali, gestione della fase post emergenza da parte del governo, sono passaggi delicati per il segretario del Pd. Proprio ieri Matteo Orfini, in vista della direzione di lunedì, è partito all’attacco sull’argomento: «Mi chiedo a che cosa serva convocarla se la posizione del Pd è stata solennemente annunciata dal nostro segretario qualche giorno fa. Già era surreale la scelta di indirla così tardi, ma adesso è tutto davvero farsesco». E Tommaso Nannicini, che insieme a Giorgio Gori fa parte dei comitati per il «no», rincara la dose: «La direzione sarà un teatrino». Mentre «Base riformista », la corrente di Lorenzo Guerini e Luca Lotti, si prepara a un appoggio tiepido in direzione. Nemmeno la decisione della commissione Affari costituzionali della Camera di incardinare la riforma elettorale già ora sembra smussare le asprezze degli oppositori del segretario: «Si tratta di un passaggio che non garantisce l’approvazione di quella legge », sottolinea Orfini.