Politica

Pensioni, aumenti in arrivo. Per chi, quando e quanti soldi in più al mese

Pensioni, aumenti: effetto rivalutazione degli assegni pensionistici contro l’inflazione

Pensioni, rivalutazione delle pensioni da ottobre

L'autunno è alle porte e la rivalutazione degli assegni sta per arrivare. L'aumento delle pensioni, stabilito dal governo nel Decreto Aiuti bis, per aiutare anziani e non, di fronte al caro vita, permette infatti di anticipare di ben tre mesi "il consueto adeguamento al costo della vita". Senza decreto il via libera sarebbe dovuto partire dal primo gennaio 2023. Dopo le ferie quindi per i pensionati ci sarà una bella novità in busta paga, con un aumenti non indifferenti. Vediamo nel dettaglio in che cosa consiste la rivalutazione del 2% delle pensioni, a chi spetta, e a quanto ammonta. 

Pensioni, rivalutazione del 2% a partire da ottobre: in che cosa consiste la novità 

Partiamo dal principio. Che cosa significa che l'esecutivo ha deciso di anticipare "il consueto adeguamento al costo della vita" all'interno degli assegni pensionistici? Il meccanismo di adeguamento in realtà prende il nome di perequazione: ogni anno infatti le pensioni vengono "rivalutate" in base all'andamento dell'inflazione e al costo della vita, seguendo dei parametri Istat. Una misura che allo Stato costa circa 1.965 milioni di euro. 

Quest'anno la famosa perequazione non avverrà come di consueto il primo gennaio, bensì in ottobre: il Decreto Aiuti Bis, approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 agost, tra le tante misure contro il caro prezzi, ha dato il via libera anche alla rivalutazione delle pensioni, un aumento del 2,2% dell’assegno. L’articolo 20 del provvedimento anticipa così il meccanismo di perequazione che riequilibra le somme corrisposte al costo della vita, in base all’indice dei prezzi al consumo.

Pensioni e rivalutazione del 2%, a chi spetta