Politica
Per Rita Bernardini la vicenda di Dell' Utri è emblematica
Per l'esponente radicale permette di parlare di un problema generale
La vicenda di Marcello Dell’Utri, già senatore, deputato ed eurodeputato di Forza Italia è abbastanza simile a quella che ha visto protagonista Bruno Contrada che ha avuto da poco la pena sospesa dalla Cassazione-su impulso della Corte Europea dei diritti dell’Uomo- dopo aver già scontato 8 anni di detenzione per una condanna a 10 anni (2 condonati per buona condotta) per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, un reato che non esiste nel codice penale ma che è frutto della combinazione di due distinti articoli del codice stesso e per questo motivo è molto discusso e criticato dai giuristi.
La causa efficiente della sospensione della pena è però che tale discussa fattispecie di reato è del 1994 mentre i fatti contestati a Contarda e Dell’Utri sono del 1992 e quindi non coperti dalla cosiddetta “sentenza Demitry”.
Dell’Utri è stato condannato per lo stesso reato ma, dopo la sentenza della Corte Europea, la logica vorrebbe che anche nel suo caso la pena si interrompa e così si è mosso il procuratore generale della Procura di Caltanissetta che ha chiesto la sospensione della pena.
Ma al di là dei tecnicismi giuridici affabulatori e necessarissimi, ma spesso incomprensibili al sentire comune, è importante la battaglia di principio ideale per una persona anziana e malata che ha bisogno di curarsi fuori dal carcere.
E se a chiedere tale sensibilità non sono solo i garantisti de Il Tempo e de Il Dubbio ma anche i giustizialisti de Il Fatto Quotidiano significa che si tratta di una battaglia condivisa al di là delle posizioni politiche.
Rita Bernardini della Presidenza del Partito Radicale Transnazionale ha dichiarato:
«Si deve garantire a Dell'Utri, come a tutti coloro che si trovano nelle stesse condizioni, la tutela della salute, anche attraverso misure alternative alla detenzione in carcere».
Inoltre, per l’esponente radicale la vicenda di Dell’Utri “permette di parlare anche degli altri detenuti che sono nelle stesse condizioni”, un po’ come successe tanti anni fa con la vicenda di Enzo Tortora.