Politica

Piano casa, punto per punto come funziona la proposta di Salvini. Esclusivo

Di Alberto Maggi

Fonti del Mit: "Riqualificazione e valorizzazione economica degli immobili"

Fonti del Mit parlano di "lievi irregolarità". I dettagli inediti su Affaritaliani.it

 

"Gli interventi immaginati rispondono alle attuali esigenze del settore per recuperare il patrimonio edilizio, fortemente condizionato dalla presenza diffusa, in immobili o unità immobiliari spesso risalenti, di “lievi” irregolarità che la normativa vigente – specialmente a causa della “doppia conforme” – non consente di sanare e che ostacolano la realizzazione di interventi di manutenzione anche ordinaria, limitandone la possibilità di vendita o ristrutturazione". Fonti del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ad Affaritaliani.it  precisano nel dettaglio la proposta avanzata ieri dal vicepremier Matteo Salvini sul piano casa che ha suscitato molte reazioni a livello politico e non solo.

"Le linee di intervento prioritarie, in una prospettiva di breve periodo, prevedono misure sulle seguenti “lievi” difformità edilizie:
a) difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile e alla tutela del legittimo affidamento del proprietario relativo ad interventi edilizi antecedenti alle novità introdotte nel 1977 dalla cd. “Legge Bucalossi”, che ha subordinato il diritto a costruire ad un titolo edilizio rilasciato dall'amministrazione comunale a fronte del pagamento di un corrispettivo;
b) difformità edilizie “interne”, afferenti ad una singola unità immobiliare, che, in quanto risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione o segnalazione, rendono oggi difficile comprovare lo stato legittimo dell’unità immobiliare e non consentono una riduzione in pristino;
c) difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi a causa della disciplina della “doppia conforme” che, richiedendo la conformità alla disciplina edilizia vigente sia al momento di realizzazione dell’intervento, sia al momento della richiesta del titolo, non consentono di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi, risalenti nel tempo".  

"In questo modo - proseguono le fonti del Mit - si tutela l’interesse pubblico concreto e attuale alla rimozione di situazioni di incertezza giuridica in merito allo stato di legittimità degli immobili con riferimento alle “lievi” difformità; il legittimo affidamento dei privati proprietari di immobili che presentano situazioni di difformità edilizia a vario titolo “tollerate” dall’ordinamento – e quindi non configurate come “abuso” – ma che a causa della frammentarietà della disciplina di settore non consentono di dimostrare lo stato legittimo dell’immobile; l’interesse – pubblico e privato – alla riqualificazione e alla valorizzazione economica degli immobili e delle unità immobiliari interessate da lievi difformità; l’interesse del “settore casa” e del mercato delle abitazioni al pieno utilizzo degli immobili ed unità immobiliari che non versino in una condizione di totale abusività, ma che non sono pienamente “commerciabili” a causa delle rigidità amministrative sulla regolarizzazione delle lievi difformità (Si tratta di interventi già previsti in alcune discipline regionali di settore)", concludono le fonti del ministero guidato da Salvini.