Politica
Piano Colao? A Pd e M5s non piace. Il centrodestra prova a farlo suo
Il centrodestra fa 'suo' il piano Colao. "Ci sono tante proposte nostre", dicono soprattutto da Forza Italia e la Lega
Il centrodestra fa 'suo' il piano Colao. "Ci sono tante proposte nostre", dicono soprattutto da Forza Italia e la Lega. Mentre dalla maggioranza arrivano molte piu' critiche che lodi. La relazione sul 'rilancio' dell'Italia 2020-2022 della task force economica non divide solo i rosso-gialli ma tutte le forze politiche. Il premier Conte avrebbe illustrato la relazione in Cdm e ribadito che a decidere in ogni caso sara' la politica. Al momento le convocazioni sugli Stati generali per maggioranza e opposizioni non sono ancora arrivate. Il presidente del Consiglio ha avviato un giro di consultazioni.
Fonti parlamentari del Pd riferiscono che Conte avrebbe visto sia il capo delegazione Franceschini che i ministri Amendola e Provenzano. Per quanto riguarda i Cinque stelle il premier avrebbe incontrato il responsabile degli Esteri Di Maio e il ministro della Pubblica amministrazione Dadone. All'appuntamento che si aprira' venerdi' pomeriggio il Capo del governo portera' una bozza del piano ma la riunione con i componenti del governo serve proprio a condividere gli inviti e a 'rafforzare' il documento che verra' sottoposto alle parti sociali lunedi' a villa Pamphili. Domani il presidente del Consiglio dovrebbe incontrare il ministro dell'Economia Gualtieri. Al Mef si punta sul Piano delle riforme che verra' portato poi all'attenzione dell'Europa che chiede impegni dettagliati con scadenze certe.
Dopo l'incontro tra Conte e i capi delegazione di venerdi' i dem hanno aperto un confronto con il premier che ieri ha portato alla condivisione del 'calendario' degli Stati generali. Dovrebbe essere un percorso a tappe che si concludera' a settembre con il 'Recovery plan'. Ma palazzo Chigi ha voluto smentire oggi i 'boatos' che accreditano uno scontro aperto tra il premier e il titolare di Viale XX settembre. E anche le indiscrezioni su una irritazione del presidente del Consiglio nei confronti di "pezzi dello Stato".
Al di la' delle voci sulle posizioni tra Conte e Gualtieri, il segretario del partito del Nazareno ha lanciato un messaggio al premier: "Penso che i risultati ottenuti siano un elemento di forza ma non bisogna essere pigri, dobbiamo pensare, non alla maggioranza e ai partiti, ma agli italiani e alle italiane. Non bisogna sedersi sugli allori: non e' vero che un accordo politico garantisca di per se' la qualita' del Governo. Dobbiamo essere rigorosi: il mio appello e' ad essere concreti, umili e lungimiranti". Insomma nessuna volonta' di inseguire un 'piano B', anche se non solo in Forza Italia ma anche un'ala della Lega ritiene che il voto anticipato non sia l'unica opzione sul tavolo, che sia ancora possibile, prima che ci siano le elezioni regionali di settembre (da quel momento in poi in pratica "parte gia' il semestre bianco", osserva un 'big' del partito di via Bellerio) trovare un'altra intesa in Parlamento.
Ma il Partito democratico non vuole che qualcuno avvalori la tesi di voler 'frenare' sul rilancio economico. "Anzi, e' il contrario. Noi chiediamo che si acceleri sulla soluzione della crisi aziendali", afferma un dirigente dem. Sullo sfondo non ci sono solo i nodi sul tavolo - dall'Ex Ilva ad Autostrade ad Alitalia - ma anche l'appuntamento alle Regionali. Il capo politico M5s Crimi e il vice segretario del Pd Orlando oggi si sono incontrati per tentare la strada dell'accordo in Liguria. Il timore di molti 'big' del Pd e' che a settembre si debba evitare quello che qualcuno considera un vero e proprio 'big bang'. "Dobbiamo tenerci pronti perche' potrebbe esserci il picco del disagio sociale", sottolinea una fonte parlamentare. Da qui il tentativo di 'puntellare' l'alleanza M5s-Pd sul territorio e di condividere il percorso del rilancio dell'economia, in attesa che sia chiaro il quadro degli aiuti europei.