Politica

Piantedosi candidato in Emilia Romagna, la “pazza idea” del governo

di redazione politica

Con Bonaccini out e il ministro in campo impresa non impossibile

Si dice nei corridoi del Transatlantico che la scelta di non derogare sul secondo mandato non sia stata fatta per arginare Luca Zaia, ma per impedire a Bonaccini una vittoria certa

C’è un obiettivo nascosto ma neanche tanto che il governo vorrebbe ottenere: conquistare l’Emilia Romagna e strapparla al regno incontrastato della sinistra. Sarebbe uno schiaffo quasi senza precedenti, che ripercorrerebbe quanto avvenuto a suo tempo quando Giorgio Guazzaloca conquistò le due torri. Oggi, quindi, una parte consistente dell’esecutivo, a partire dal viceministro ai Trasporti Galeazzo Bignami, sogna la grande affermazione in Emilia. E per farlo, fonti accreditate raccontano ad Affaritaliani, ci sarebbe perfino l’intenzione di mettere in campo un big come il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Come noto, Stefano Bonaccini non potrà più essere candidato per il raggiungimento del secondo mandato. Il centrosinistra vive un momento complicato, tra l’Opa in corso di Giuseppe Conte e i tentativi di Elly Schlein di tenere unito il partito. Carlo Calenda e Matteo Renzi guardano con favore a destra e c’è quindi un vuoto notevole. 

Per questo il centrodestra sfoglia la margherita. Da una parte può pensare di non eccedere negli sforzi, candidando o una persona proveniente dalla società civile (come fu Stefano Parisi a Milano) o un politico non di primissima fascia.

Ma dall’altra c’è una grande tentazione: schierare un big e provare a portare a casa la regione più rossa d’Italia. Un tentativo verrà fatto con Piantedosi, al momento inquilino del Viminale. E se il ministro dovesse accettare si aprirebbe una partita tutta da giocare. D’altronde si dice nei corridoi del Transatlantico che la scelta di non derogare sul secondo mandato non sia stata fatta per arginare Luca Zaia, ma per impedire a Bonaccini una vittoria certa. Sarà davvero così? Si vedrà nelle prossime settimane.