Politica
Più Europa snobba la federazione del Pd, "Faremo la nostra"
Intervista di Affari a Benedetto Della Vedova: "L'obiettivo è dar vita ad un'alternativa al blocco sovranista, autonoma e distinta dal Partito democratico"
Una federazione riformista nel campo del centrosinistra. Nel Pd, in parallelo alla sempre agognata e perseguita alleanza strutturale con il Movimento cinque stelle, comincia a delinearsi anche questo scenario. Anzi, più di uno scenario se già un primo esperimento sul campo si profilerà a sostegno del sindaco Giuseppe Sala alle comunali di Milano. Sarà quel che sarà, l’ipotesi lascia del tutto indifferente Benedetto Della Vedova, segretario dimissionario (in vista del prossimo congresso) di +Europa. Il sottosegretario agli Affari esteri, da tempo impegnato in un altro progetto federativo, infatti, intervistato da Affaritaliani.it, dice subito: “Al di là delle eccellenti intenzioni, io penso che oggi il tema sia un altro e cioè costruire un progetto unitario, europeista, liberal-democratico e riformista. Con l’ambizione di dar vita ad una alternativa, anche elettorale, al blocco sovranista, ma con una fisionomia d’indipendenza da tutto il resto. Anche dal Pd”.
Sottosegretario, sta dicendo che qualora prendesse corpo quella che al momento è solo un’ipotesi e cioè una federazione di centrosinistra, a +Europa non interesserebbe?
Dico che bisogna guardare i fatti e i fatti sono eloquenti. Il Pd con la segreteria Zingaretti aveva fatto una scelta nettissima e cioè non solo di privilegiare un asse con i Cinque stelle, ma anche di non considerare alcuna interlocuzione diversa da quella con il Movimento. Una decisione legittima, ma che rendeva per altro impraticabile un’interlocuzione con chiunque altro non volesse essere gregario di quel patto con i populisti.
E con Letta cambia qualcosa?
Dipenderà da Letta. La sua leadership in sé rappresenta una discontinuità. Ma non mi sembra che poi, all’atto pratico, il Partito democratico stia operando scelte diverse, a cominciare dalle amministrative. Insomma, al momento, vedo un Pd che continua ad esser concentrato in via prioritaria su un asse strategico e univoco con il M5s. Questo è quello che ancora oggi traspare, al di là delle mie valutazioni in proposito e del fatto che io possa considerare tale scelta un errore strategico. Comunque, tutto ciò per quanto importante non è decisivo ai fini di quello che faremo noi.
Cosa farete?
Un progetto di tipo federativo che coinvolga tutte le forze liberaldemocratiche e in confronto costante con quelle ecologiste, come Europa verde, per dare vita ad una iniziativa autonoma e distinta dal Pd. Una federazione che, solo successivamente, a seconda delle circostanze, dei programmi, dei temi e della legge elettorale, farà le sue scelte. E’ su questo che sono fortemente impegnato e mi auguro che nella fase congressuale di +Europa se ne discuta.
E Azione di Carlo Calenda?
Naturalmente si parte da quello che abbiamo fatto insieme ad Azione. Le componenti parlamentari comuni, infatti, sono già un segno di questo progetto.
E se Calenda venisse coinvolto in una futura federazione dal Pd? Teme che Azione si possa sfilare dal vostro progetto?
Io credo di no, noi siamo indirizzati verso la realizzazione di un progetto comune che abbia una forza autonoma. Il che, ribadisco, non significa che poi non si potranno considerare eventuali alleanze, ma l’obiettivo primo è una federazione nostra.