Politica

Porro a cena coi potenti, ma non come giornalista...

L'opinione di Pietro Mancini

Il conduttore alla cena di compleanno di Salvini non come giornalista in servizio, ma grazie al rapporto di confidenza che ha con Meloni e Salvini e Berlusconi

Karaoke alla festa di Salvini, Porro nervoso dopo le critiche sul video diffuso 

Si discute, e ci si divide, sui media, sulla “vexata quaestio” della mega-festa di compleanno di Salvini, poche ore dopo i funerali delle vittime del naufragio nel mar di Calabria. Si è accesa una disputa tra Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera, e Nicola Porro, conduttore di Mediaset, sul video, diffuso durante il primo, vero momento di difficoltà del governo.

Secondo il primo, il collega, invitato alla festa privata del ministro milanese, avrebbe girato il video del karaoke “non da cane da compagnia, ma da cane da guardia del potere“.

Porro non ha apprezzato, nè gradito, l’ironico tweet del collega napoletano, che ha attaccato: “Non prendo lezioni dai giornalisti militanti”, riferendosi alla permanenza, in Senato, di Polito, come parlamentare della Margherita, nella lontana era Rutelli.

È condivisibile, oppure no, la “diversità” tra i giornalisti, che tornano alla loro attività, dopo un giro in Parlamento, e quelli, che non faranno mai i politici?

Last but not least, Porro ritiene che “la notizia sia la cosa fondamentale del nostro mestiere”. Ma, alla festa di Salvini, il conduttore non è entrato come giornalista in servizio, ma grazie al rapporto di confidenza, che egli ha con Meloni e Salvini, e di dipendenza con Berlusconi. Non è, pertanto, convincente l’accostamento, che egli fa con i giornalisti del Wall Street Journal. Se vai a cena con loro, l’espressione “off record” non esiste neppure e pubblicano tutto quello che gli viene detto e le conversazioni, che ascoltano.