Politica

Post shock di Sabbatani Schiuma sulla castrazione chimica

Giuseppe Vatinno

55 mila condivisioni dopo un post su FB sui fatti di Rimini

Un record il post di Fabio Sabbatani Schiuma: 55mila condivisioni contro gli stupri d’estate

È proprio vero che la politica oramai corre sui social e nessuno, movimento o persona che sia, rinuncia oggi al suo profilo e ai suoi post.  Un modo dinamico e a costo zero, per fare propaganda e per essere sempre a contatto con gli elettori.  È così che, in questa estate rovente, tra stupri e sbarchi, l’hanno fatta da padrone i cosiddetti populisti, con Salvini in prima linea, a soffiare sulla rabbia degli italiani di fronte a quella che oramai definiscono una vera e propria invasione, mirata, secondo loro, alla sostituzione etnica della nostra popolazione e al business dell’accoglienza.  Ebbene, non è passato inosservato agli analisti, un post di Fabio Sabbatani Schiuma, consigliere capitolino di Noi con Salvini e storico leader di Riva Destra, primo circolo di Alleanza Nazionale: il suo messaggio, dopo i tristi fatti dello stupro di una ragazza polacca a Rimini, è stato diretto: “castrazione chimica per stupratori e pedofili, senza se e senza ma”, con in bella vista la foto di una siringa indirizzata alle mutande ‘infuocate’ di un uomo.  Il risultato? 3 milioni e 700mila persone he lo hanno visto e ben 55mila condivisioni: numeri che quasi nessuno raggiunge, neanche il più popolare dei personaggi politici nostrani.  Affaritaliani.it ha raggiunto telefonicamente Schiuma per chiedere notizie e conferme.

D: Un boom incredibile di popolarità, per lei e per la pagina Facebook di Riva Destra?

R: Veramente questo è il frutto di un lavoro che portiamo avanti da anni. La nostra pagina Riva Destra raggiunge oramai quasi 6 milioni di italiani settimanalmente e un milione di loro interagisce con i nostri post, ossia, condividono, commentano o semplicemente mettono ‘mi piace’: a prova concreta le mando una schermata degli insight, la cosiddetta ‘capacità di penetrazione’.  È per questo che diamo fastidio e ogni giorno che passa abbiamo sempre più difficoltà nel non essere ‘fatti fuori’: di questi tempi dire la verità diventa un atto rivoluzionario, anche sui social.

D: Che vuol dire? Si spieghi meglio.

R: Voglio dire che il nostro lavoro di pubblicazione è quello di una squadra di amministratori, gente normalissima, che in modo militante ogni giorno raccoglie notizie, le commenta e informa gli italiani su tanti episodi che i media tendono oramai, se non a sottacere, almeno a ridimensionare.  Ebbene, da quando la Boldrini, che abbiamo spesso pesantemente attaccato, ma senza mai offese personali e calunniose (sui commenti non facciamo censure, ma si domandi lei perché sia così tanto invisa agli italiani), ha lanciato un chiaro messaggio di repressione, è successo che i profili di quasi tutti noi sono scomparsi dal giorno alla notte. Il mio personale, dopo 7 anni di contatti, e di ricordi aggiungo io, è stato disabilitato a luglio, senza spiegazioni. Cancellato e basta, nonostante le proteste a Facebook Italia.

D: Avete 120.000 fan: sono tutti potenziali elettori? Volete fare un partito virtuale?

R: Grazie della domanda: non siamo mai stati e fino ad oggi abbiamo scelto di non essere un partito politico, rinunciando a burocrazie interne e tesseramenti.  Semmai siamo una comunità politica, donne e uomini di destra, che si sono stretti l’uno con l’altro, in attesa di individuare una nuova casa comune, dove sia possibile affermare appunto il nostro ‘ius sanguinis’ di destra, e poter continuare le nostre battaglie a difesa dell’identità, della meritocrazia e della giustizia sociale. Siamo per l’unità del centrodestra, anche se preferiremmo parlare di un grande blocco sociale e nazionale contrapposto alle sinistre, una santa alleanza tra patrioti e identitari contro mondialisti e marionette”

D: Torniamo alla castrazione chimica. Una vecchia proposta di Calderoli, rilanciata peraltro con vigore dallo stesso Salvini.

R: È stata sperimentata e adottata in molti paesi anche europei. Perché da noi non si può fare? Noi poi mettiamo in evidenza il totale fallimento delle politiche della sinistra in tema di immigrazione e l’ambiguità dei 5 Stelle. Il caso di Rimini è esemplare. Occorre invertire la rotta perché si sta correndo seriamente il rischio di disordini a causa dei conflitti sociali che si stanno manifestando sempre più con maggiore evidenza. Ma mi lasci dire, che il problema non è solo l’immigrazione, anzi, rischiamo di relegare il dibattito solo a questa o alla legge elettorale, mentre i nostri figli sono senza casa e lavoro e non avranno mai una pensione.