Politica

Prima alla Scala, soliti disturbatori. Ma alla fine ha vinto lo spettacolo

Di Giuseppe Vatinno

Salvini: "Si viene per ascoltare, non per urlare"

Matteo Salvini: “i soliti disturbatori”. Ieri la Prima alla Scala, nella giornata di Sant’Ambrogio, disturbata dai soliti noti ma alla fine è stato spettacolo

 

Ieri avevamo parlato delle tradizionali minacce sindacali alla prima alla Scala:

che sono passate, come è giusto, in sordina perché l’assenza di Cgil e Anpi è stata francamente inosservata nel clima generale e festoso di un evento che è una tradizione consolidata per i meneghini, che lo considerano l’apertura dei riti natalizi.

Questa volta la Prima è stata inusuale perché nel parco Reale ad ascoltare il “Don Carlo” diretta da Riccardo Chailly, non c’era per la prima volta il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ma c’era la senatrice Liliana Segre che ha vinto la “guerra dei posti” riuscendo a piazzarsi vicina al sindaco di Milano Giuseppe Sala e a quello del Senato Ignazio La Russa.

Prima dell’Inno di Mameli è partito un “No al fascismo” e “Vivia l’Italia antifascista” che fanno tanta tenerezza anni ’70, quando i centri sociali tiravano le uova marce addosso alle pellicce delle signore, uova che purtroppo si trasformarono presto in piombo qualche anno dopo.

Lirica la Segre che molto commossa ha dichiarato:

“mi piace moltissimo. Sono una habitué della Scala, andavo in loggione e pian piano sono scesa fino alla platea" aggiunge. Quest'anno "gentilmente il sindaco e La Russa mi hanno chiesto di venire nel palco reale. Mi manca Mattarella. Mi invitava sempre nel palco reale durante gli intervalli. Io non ho fratelli né sorelle ma gli voglio bene come a un fratello"

Comunque per non sapere “né leggere né scrivere” si è piazzata proprio al posto dove usualmente si siede il Presidente della Repubblica.

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, a proposito delle urlacce che si sono udite ha dichiarato:

"Se uno viene alla Scala ad urlare o agli Ambrogino a fischiare ha un problema. Alla Scala si viene per ascoltare, non per urlare e comunque l’opera è bellissima”.

Riguardo alle polemiche con Cgil e Anpi Ignazio La Russa ha tagliato corto:

"Quello che non ho capito delle polemiche cui non ho partecipato è stata l'ignoranza sul fatto che io non sono supplente del presidente. Io sono il presidente del Senato, è il presidente che scende a salutare, io c'ero anche l'anno scorso e non sono sceso a salutare nessuno, non ero il sostituto del presidente, il presidente non c'era e non c'era nessun sostituto".

Presente all’inaugurazione della stagione operistica anche la cantante Patti Smith che ha salutato il pubblico italiano con un: "Stasera mi aspetto bellezza".

Insomma, a parte le solite polemiche pretestuose del giorno prima e i disturbatori seriali del giorno dopo, possiamo dire che la Prima alla scala è andata bene ed è stata una serata di cultura, musica e spettacolo. Un buon viatico per l’imminente Natale e le Feste.