Politica

Cgil e Anpi scivolano sulla Scala: duello a distanza La Russa-Landini

Di Giuseppe Vatinno

“La Russa non ha condannato il fascismo” ma Landini ha condannato il comunismo?

Cgil e Anpi scivolano sulla Scala. Il commento 

Cgil e Anpi scivolano sulla Scala, è proprio il caso di dirlo. Cgil e Anpi hanno annunciato che non parteciperanno «ad alcun cerimoniale di saluto istituzionale rivolto a chi non ha mai condannato il fascismo, le sue guerre coloniali, l’alleanza e la sudditanza al nazismo che ha generato leggi razziali e tanto lutto e miseria al popolo italiano”. Il riferimento è al saluto che tradizionalmente le Autorità fanno ai lavoratori nell’intervallo della Prima alla Scala, nel giorno di Sant’Ambrogio. Sembra essere tornati agli anni ’70. Cortei di femministe che declamavano slogan violenti, sindacati che ancora parlano di fascismo, anzi di nazismo e addirittura di “guerre coloniali”.

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Insomma roba che farebbe sorridere lo stesso Mussolini che peraltro prima di divenire Duce e capo del fascismo era stato un acceso socialista e perfino direttore de L’Avanti! Sembra di essere in uno di quei film in cui un operaio comunista si addormenta per risvegliarsi venti anni dopo quando tutto il mondo è cambiato. Tutto il mondo sì, ma evidentemente qualcuno no. La Cgil è la prova provata che qualche compagno si è addormentato “a sua insaputa” e nessuno gli ha detto, dopo essersi risvegliato, che il mondo è profondamente cambiato.

È tanto cambiato che la senatrice a vita Liliana Segre, accompagnata dalla figlia Federica Belli Paci, emblema degli internati ad Auschwitz, sarà essa stessa presente all’evento proprio vicino al presidente del Senato Ignazio La Russa. Una vicinanza cementata anche dal fatto che il marito della Segre, Alfredo Belli Pace, si candidò nel 1979, alla Camera dei Deputati con Giorgio Almirante sotto il simbolo del Movimento sociale italiano (Msi). Speriamo che i vetero - comunisti non vogliano attaccare la Segre anche per questo. Qualcuno, che “ha fatto il militare a Cuneo” -come avrebbe detto quel genio di Totò- ci vede lo zampino del leader della Cgil nazionale, Maurizio Landini, che ultimamente ha battagliato alquanto con i poveri pendolari italiani, bloccandone gli spostamenti, ed in particolare con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, presente anche lui stasera alla prima ma si tratta certamente di una ipotesi incauta, avanzata più che altro da complottisti. Ma come diceva il divo Giulio Andreotti: “A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si piglia”.

Speriamo che questa macchina del tempo che la vittoria del centro – destra dello scorso anno ha innescato non porti anche le famose uova marce alla Prima della Scala, un pezzo forte di altri tempi a cui si guarda quasi con nostalgia se non fosse che qualche mese dopo al posto delle uova volavano proiettili di piombo. Del resto neppure La Cgil e Landini non hanno mai condannato il comunismo ma come noto in Italia vige la regola dei due pesi e delle due misure.