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Processo Salvini: Conte, Lamorgese e Di Maio tra i testimoni

Accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio, Matteo Salvini dovrà presentarsi in tribunale il 15 settembre. Tra i testimoni, Conte e Di Maio

Mentre lo stesso Salvini, nella lunga memoria aveva sottolineato: "Da un attento esame dei fatti accaduti non può ritenersi sussistere nessuna violazione di norme penali in quanto la condotta che mi viene contestata è insussistente". "La condotta" che "mi viene contestata non è che un'automatica conseguenza delle scelte politiche effettuate dall'intera compagine governativa nel perseguimento dell'interesse pubblico a un corretto controllo e a una corretta gestione dei flussi migratori, nonché a una piena tutela dell'ordine pubblico e, più in generale, un doveroso atteggiamento di salvaguardia delle prerogative costituzionali dello Stato italiano sulla scorta delle relazioni internazionali e del diritto internazionale in condizione di parità con gli altri Stati'', diceva ancora Salvini.

I 147 migranti, tra cui numerosi minori non accompagnati, che nell'agosto del 2019 furono soccorsi dalla nave della ong spagnola Open Arms, in attesa di ottenere un porto di sbarco, rifiutato dal Viminale guidato in quel momento da Matteo Salvini, "vennero costretti forzatamente a rimanere a bordo per sei giorni, dal 14 agosto sino all’esecuzione del sequestro preventivo, in data 20 agosto". Ecco perché, secondo i giudici del Tribunale dei ministri di Palermo, il leader della Lega, accusato di sequestro di persone, deve andare a processo.

Giorni molto convulsi, quelli di metà agosto del 2019, con un fitto scambio di lettere tra Salvini e il premier Giuseppe Conte, con una decisione del Tar, con decreti sul divieto di ingresso nei porti italiani e persino una ispezione sanitaria a bordo. Secondo i magistrati di Palermo "la protrazione della permanenza a bordo dei migranti sulla Open Arms, per le precarie condizioni, sanitarie, psico-fisiche e logistiche, in cui essi versavano ha certamente compresso in modo rilevante e, dunque, giuridicamente 'apprezzabile' la loro libertà di movimento". "La privazione di libertà personale dei soggetti a bordo della Open Arms ha dunque assunto carattere di illegittimità, non solo in quanto inflitta in violazione di precise norme di rango primario, ma altresì in quanto non era consentita né imposta da alcuna ragione giuridicamente rilevante", questo il motivo per il quale Salvini, per i magistrati del Tribunale di Palermo, va processato.

"Il reato di sequestro di persona" contestato dal Tribunale dei ministri di Palermo, "risulta aggravato dal fatto che la condotta è stata commessa da parte di pubblico ufficiale con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni" scrivevano le tre giudici nella richiesta di autorizzazione a procedere al Senato. E i pm nel corso dell'udienza preliminare all'Ucciardone sottolinearono ancora che: "Gli obblighi di diritto internazionale che gravano sullo Stato italiano, dal punto di vista normativo, fanno ritenere che sussisteva l'obbligo di salvataggio da parte del comandante della nave e della cooperazione dello Stato italiano. Un provvedimento negativo di accesso avrebbe determinato una violazione alla Convenzione di Ginevra e della convenzione sui rifugiati".

"Vi è la violazione della Legge Zampa che prevede in ogni caso il diritto dei minori non accompagnati di essere accolti in strutture idonee ai minori di età vietandone in modo assoluto il respingimento e l'espulsione", disse in aula il pm Geri Ferrara, che nel frattempo ha lasciato la Procura per diventare rappresentante della Procura Europea, anche se come apprende l'Adnkronos, continuerà ad occuparsi del processo Salvini, seppure da applicato. Il suo posto, da pm titolare, è stato preso da Giorgia Righi.