Prodi, rieccolo. Ma neppure un grazie a chi lo portò a Palazzo Chigi? - Affaritaliani.it

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Prodi, rieccolo. Ma neppure un grazie a chi lo portò a Palazzo Chigi?

"Se Renzi - ha detto Romano Prodi - si allea con Berlusconi, io vado altrove"

Prodi, rieccolo. Ma neppure un grazie a chi lo portò a Palazzo Chigi?


"Se Renzi - ha detto, ieri, Romano Prodi - si allea con Berlusconi, io vado altrove".

Anche se, in politica come nella vita, la riconoscenza è il sentimento del giorno prima,  forse, il Professore, 78 anni, dovrebbe ricordare le sue discese in campo, coronate da successo, contro il Cavaliere, nel 1996 e nel 2006. Non si presentò come "indipendente di sinistro", ma candidato alla premiership dell'Ulivo, su designazione degli allora leader dei DS, Massimo D'Alema e Piero Fassino, ex comunisti.

Prodi-che, secondo il compianto politologo Edmondo Berselli (1951-2010), editorialista de "La Repubblica", "gronda bontà da tutti gli artigli", e che pure ha svolto numerosi incarichi politici (tra gli altri, Presidente della commissione europea)"- è stato, tuttavia, avvertito, spesso, come estraneo all'establishment politico.

Anche per questa ragione, l'ex premier venne bocciato da 101 "franchi tiratori" del Pd, nel 2013, in occasione dell'elezione del successore, al Quirinale, di Napolitano. Manovra nella quale un ruolo centrale ha svolto D'Alema, che lo giocò anche nella caduta del primo governo Prodi, nel 1998. Anche se, di recente, il primo capo del governo post-comunista ha dato dello "stupido", in TV, a un giornalista, che lo ha accusato di aver, serenamente, contribuito a sfrattare il docente emiliano da Palazzo Chigi....

Pietro Mancini