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Puglia, Pisicchio inguaia Emiliano: "Mi ha avvisato dell'indagine". Le chat
L'ex assessore regionale all'Urbanistica tira fuori i messaggi con Emiliano il giorno dell'arresto: "Mi disse: c'è un'indagine su di te, dimettiti o ti caccio"
Puglia, Pisicchio inguaia Emiliano: "Mi ha avvisato dell'indagine". Spuntano le chat
Nel caos di una giornata che si è trasformata in un incubo, Alfonsino Pisicchio, ex assessore regionale pugliese all'Urbanistica, si è trovato di fronte a una scelta che gli ha fatto gelare il sangue: dimettersi o essere spinto fuori dall'incarico. Questo dramma si è svolto quando la giunta ha deliberato la revoca del suo ruolo di commissario straordinario dell'Agenzia Arti, seguito poco dopo dall'esecuzione di un provvedimento cautelare della Procura di Bari che lo ha portato ai domiciliari. La situazione, racconta la Gazzetta del Mezzogiorno, è emersa durante un interrogatorio con il giudice Ilaria Casu, dove Pisicchio ha letto gli scambi di messaggi su WhatsApp con il presidente della Regione, Michele Emiliano. Questi messaggi, ora agli atti dell'inchiesta, rivelano la tensione e la disperazione di Pisicchio di fronte alla minaccia di un'indagine riaperta e alle conseguenze che ne derivano. La sua reazione è stata istintiva: condividere lo screenshot della conversazione con la moglie e discuterne con i familiari più stretti.
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Il momento cruciale è stato quando Emiliano ha comunicato a Pisicchio che c'era una "vecchia inchiesta" riemersa e che era necessario affrontarla. Non c'era spazio per discussioni o chiarimenti, solo una richiesta diretta: dimettersi o essere rimosso dall'incarico. La storia si è svolta in un susseguirsi di eventi concitati. Dalla revoca dell'incarico alla notifica dell'arresto, tutto è avvenuto in un batter d'occhio. La Procura ha preso in consegna i telefoni di Pisicchio e del suo fratello Enzo, scrutando ogni messaggio e ogni dettaglio per ricostruire la sequenza degli eventi.
Le tempistiche dell'indagine risalgono a diversi anni prima, con segnalazioni e indagini che si susseguono nel corso del tempo. Ma è stato l'accelerarsi degli eventi di quel fatidico giorno a portare alla rapida esecuzione dei provvedimenti cautelari. Ora, mentre gli avvocati valutano le prossime mosse difensive e la Procura esamina attentamente ogni dettaglio, il destino di Pisicchio e del suo coinvolgimento nelle accuse di corruzione e turbativa d'asta è appeso a un filo sottile.