Politica
Quirinale, Salvini king maker non convince Forza Italia e Fratelli d’Italia
Perplessità nel centrodestra. Fonti azzurre ad Affari: "Cerca visibilità". L’alt da fonti FdI: "La lealtà degli alleati non è infinita"
Quirinale, Salvini king maker? Crescono i dubbi tra gli alleati
La mossa di Matteo Salvini, nei panni di king maker per l’elezione del presidente della Repubblica, suscita diverse perplessità nei suoi alleati. Ci si interroga su quale sia il senso di questa operazione e soprattutto se possa davvero giovare al centrodestra. Il numero uno della Lega, che ha deciso di chiamare a raccolta tutti i leader delle forze politiche, da Giuseppe Conte fino a Nicola Fratoianni, per avviare un tavolo di discussione in vista della partita del Quirinale, proprio su Affari oggi, parla di “contatti positivi” e della sua intenzione di proseguire nel “lavoro di unione, ascolto e condivisione". Ma a Palazzo in molti avanzano dubbi: “Finché c’è Berlusconi candidato, il segretario del Carroccio che cosa si aspetta gli dicano i vari Conte, Letta e Fratoianni?”.
Quirinale, fonti azzurre ad Affari: “Salvini? Cerca solo visibilità”
Un deputato azzurro molto indipendente come Elio Vito, per esempio, non le ha mandate a dire e nei giorni scorsi ha liquidato così l’iniziativa via Twitter: “Non capisco perché Salvini stia facendo le consultazioni per il presidente della Repubblica e perché le stia facendo ora e se le fa a nome del centrodestra è anche peggio”. Per poi aggiungere: “L’iniziativa di sentire le forze politiche spetta al primo partito, che è il Movimento cinque stelle e va fatta dopo il bilancio”.
Una fonte parlamentare di Forza Italia, interpellata dal nostro giornale, va anche oltre nell’analisi e dietro garanzia di anonimato punge: “A parte Giovanni Toti, non mi pare abbia incontrato nessuno. E’ un’iniziativa che è durata 24 ore e si spiega solo in un modo e cioè con la ricerca di visibilità da parte di Salvini”.
Secondo il deputato di FI, sulla scia della festa di Atreju e dei diversi leader di partito che hanno sfilato sul palco, “è scattata la solita competizione interna con Giorgia Meloni. Salvini vuole dimostrare che pure lui ha rapporti con i vertici delle altre forze politiche. Tutto qui. Ma - graffia - una partita così delicata come l’elezione del presidente della Repubblica e per di più con la candidatura di Berlusconi in ballo non può essere gestita con tanta improvvisazione”. Dentro Forza Italia c’è chi, poi, riflette sulla tempistica sbagliata: “E’ tutto prematuro – dicono ad Affari -. Ragion per cui una simile mossa è solo frutto di manie di protagonismo. Anche perché a un ipotetico tavolo, il leader della Lega farebbe mai il nome di Berlusconi? E se lo facesse, con quale mandato?”.
Quirinale, da fonti FdI l’alert a Salvini: “La lealtà degli alleati non è infinita”
Pure il partito di Giorgia Meloni, da parte sua, osserva l’attivismo del numero uno di via Bellerio. Un parlamentare di Fratelli d'Italia, intercettato da Affari, dice subito che “un senso, in realtà, la mossa di Salvini ce l’ha: vuole tenersi aperte più porte. Non per tutti, ma per diversi candidati, con lo scopo di non rimanere tagliato fuori. Non bisogna dimenticare, infatti, che la Lega è al governo. E, al contrario di noi, non può permettersi la nostra stessa libertà nell’avanzare nomi. Ecco spiegata la logica dell’agire su più forni”.
Un’operazione che però, dentro FdI, c’è chi non esita a definire “spericolata per il centrodestra” proprio perché mai come in questo momento, Lega, Forza Italia e FdI avrebbero i numeri per poter dare le carte. “La verità è che Salvini si fida troppo della lealtà dei suoi alleati. In questa legislatura - spiegano - ha fatto ciò che voleva, passando da un governo all’altro. Ma sul presidente della Repubblica non è così scontato. Il segretario della Lega rischia di giocare col fuoco”. Anche perché “gli elettori tollerano, ma fino a un certo punto. Con il governi delle regioni in coalizione e il governo della nazione non in coalizione hanno dimostrato già fin troppa pazienza…”.