Politica
RaiUno assente sulla svolta di Draghi? Pesa la competizione Matano-Giorgino
Di Sempione Mazzini
La voce della coscienza in casa Rai
C'era una volta il salotto politico del Tg1. Chi è appassionato di crisi (di maggioranza) e di misure "dragoniane", non avrà fatto a meno di notare come la rete ammiraglia della tv di stato abbia delegato il racconto delle consultazioni a Rai2 (con una finestrella di un'ora) e soprattutto alla blindatissima Rai3, che ne ha approfittato per dare voce, sotto forma di ospiti, a tutto l'establishment caro al PD.
E perché il Tg1 ha rinunciato a raccontare questo evento epocale della storia repubblicana? A Viale Mazzini parlano di un Matano agitatissimo per gli stravolgimenti del palinsesto seguiti all'addio di Conte a Palazzo Chigi: da una parte le battaglie di ascolti spesso perse con i concorrenti di Canale 5, dall'altra la competizione con Giorgino, suo ex collega proprio al Tg1, decisamente più preparato e neutro nel giornalismo politico.
Matano, che sente il peso della caduta dell'asse Conte-Casalino, avrebbe posto due condizioni: o gestire in prima persona la cronaca politica di queste ore (cosa che ha fatto venire i capelli ancora più grigi al direttore Carboni) oppure portare via il pallone e togliere il giocattolo dalle mani di Giorgino. Cosa che si è avverata. La RaiUno delle infinite dirette di Conte al momento non ha tempo da dedicare a Draghi. Per ora...