Referendum istituzionale, no avanti. Ansia nel Pd
Renzi ha legato al referendum istituzionale il suo futuro politico
Il referendum sulle trivelle del 17 aprile non preoccupa Matteo Renzi, visto che soltanto il 25% degli italiani sa che saremo chiamati alle urne, stando almeno ai numeri riservati del Nazareno. La strategia del governo di affossare il quesito 'no-triv' sembra proprio che stian funzionando. Ad allarmare i renziani, invece, è il referendum del prossimo ottobre sulle riforme costituzionali che, come noto, non ha lo scoglio del quorum del 50%. Il premier ha legato il suo futuro politico all'ok al ddl Boschi e, stando alle cifre che circolano nella sede del Pd, i no al nuovo Senato e alla revisione della Costituzione approvata a maggioranza dal Parlamento sarebbero in vantaggio intorno al 35% contro il 30% scarso dei sì. Il restante 35% (abbondante) ancora non ha deciso come votare o non sa che saremo chiami ai seggi dopo l'estate. Il presidente del Consiglio era convinto che il referendum istituzionale fosse una passaggiatta e invece ora la preoccupazione è molto, molto alta - riferiscono fonti renziane.