Politica

Referendum istituzionale, no avanti. Ansia nel Pd

Renzi ha legato al referendum istituzionale il suo futuro politico

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


Il referendum sulle trivelle del 17 aprile non preoccupa Matteo Renzi, visto che soltanto il 25% degli italiani sa che saremo chiamati alle urne, stando almeno ai numeri riservati del Nazareno. La strategia del governo di affossare il quesito 'no-triv' sembra proprio che stian funzionando. Ad allarmare i renziani, invece, è il referendum del prossimo ottobre sulle riforme costituzionali che, come noto, non ha lo scoglio del quorum del 50%. Il premier ha legato il suo futuro politico all'ok al ddl Boschi e, stando alle cifre che circolano nella sede del Pd, i no al nuovo Senato e alla revisione della Costituzione approvata a maggioranza dal Parlamento sarebbero in vantaggio intorno al 35% contro il 30% scarso dei sì. Il restante 35% (abbondante) ancora non ha deciso come votare o non sa che saremo chiami ai seggi dopo l'estate. Il presidente del Consiglio era convinto che il referendum istituzionale fosse una passaggiatta e invece ora la preoccupazione è molto, molto alta - riferiscono fonti renziane.