Renzi dichiara guerra. San Marino risponde con ironia - Affaritaliani.it

Politica

Renzi dichiara guerra. San Marino risponde con ironia

"Caro Matteo dichiararci guerra a San Valentino non è per niente carino. San Marino ama l’Italia non solo a San Valentino"

 

di Sara Cariglia

 

“A meno di dichiarare guerra a San Marino, cosa che il Presidente Gentiloni non mi pare intenzionato a fare, prima o poi, da qui a un anno si dovrà votare”. E’ questo il tono di voce utilizzato dall’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante la direzione dell’ultimo Pd a Roma, il 13 febbraio. Il tema dibattuto? Quello delle tanto agogniate elezioni anticipate.

L’espressione renziana non è di certo una novità, considerato che nel giro di qualche giorno si è trasformata in un tormentone mediatico, allargandosi a macchia d’olio e raggiungendo alla velocità della luce i vertici della Serenissima Repubblica di San Marino. Arrivando sino alle orecchie di Vanessa D’Ambrosio, coordinatrice di Sinistra Unita, uno delle tre componenti di Sinistra Socialista Democratica, attualmente nella maggioranza di governo. La politica ventottenne ha pensato di rispondere alla provocazione dell’ex premier con un simpatico screenshot. Un’immagine a mezzobusto di Renzi con una scritta bianca su sfondo rosso che dice: “caro Matteo dichiararsi guerra a San Valentino non è per niente carino. San Marino ama l’Italia non solo a San Valentino”.

Quest’ultima campagna social, studiata ad hoc dall’agenzia pubblicitaria varesina Special Team, che nel 2016 curò la fase preliminare della campagna elettorale della lista SSD, quando era ancora un movimento di minoranza. Campagna elettiva che al grido di: cambieremo solo quando un prete povero diventerà papa, cambieremo solo quando una donna andrà nello spazio, cambieremo solo se un disabile vincerà le olimpiadi, condusse SSD alla vittoria. Un vero e proprio trionfo, considerato che a San Marino l’egemonia del Partito Democratico Cristiano Samarinese perdurava da 29 anni.

E proprio sulla falsa riga di questa vittoriosa propaganda elettiva, che la D’Ambrosio in risposta a Renzi ha voluto interpellare per la seconda volta la società di Varese, che non ha deluso le sue aspettative. A dirlo sono numeri e non parole. Il post è stato lanciato via Facebook e Twitter, martedì 14 febbraio alle 11, e in meno di 24 ore ha raggiunto più di 5mila visualizzazioni. Considerevoli, visto che la città di San Marino conta circa 34mila abitanti.

Preso atto dell’ottimo feedback, verrebbe da dire, forse non tutti i mali vengono per nuocere: in seguito a questo vociferare le interazioni con SSD sono infatti aumentate parecchio: “Siamo su tutti i giornali di San Marino” confida la politica.

Ma veniamo alla frase di Renzi: “Una battuta umoristica, che non è il caso di ingigantire – spiega la D’Ambrosio – ma è molto probabile che se Renzi si fosse rivolto in questi termini alla Germania, forse la Merkel qualche problemuccio glielo avrebbe creato”.

E’ chiaro che non si tratta di un caso diplomatico, ma perché mai la D’Ambrosio avrebbe dovuto prendere sotto gamba la provocazione dell’ex premier? Soprattutto, visti e considerati i rapporti precari che in passato hanno segnato ineluttabilmente il destino dei due Paesi, Italia e San Marino?

“Non dimentichiamoci che facevamo parte dei Paesi black list e la comunicazione tra noi e l’Italia non respirava un’atmosfera ottimale – continua Vanessa –E’ solo dal 2013 che il nostro Congresso di Stato comunica positivamente con Roma”.

Ed è proprio facendo tesoro delle vicende passate che la D’Ambrosio non perde occasione per dimostrare l’attenzione che riserva verso tutto ciò che accade fuori dai 60 km quadrati del territorio repubblicano nel quale vive.

L’intento della giovane leader consiste nel ribadire pure quanto l'Italia, per lei e il suo partito, sia un interlocutore e un partner fondamentale. “A livello territoriale siamo dentro all’Italia e ci auspichiamo che i nostri rapporti possano intensificarsi sempre più”.

Ma le parole hanno un peso, conclude la giovane moderatrice laureata in lingua, mercati e culture dell’Asia che un sogno nel cassetto ce l’ha: vedere la coalizione di cui fa parte strutturarsi solidamente.