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Renzi: "Nel 2016 via Imu e Tasi". Tensione all'Aquila, il premier cambia programma

Il tweet/ "La geniale idea di Renzi: via Tasi e Imu sulla prima casa. Ci ha messo 18 mesi per copiare la Lega e Berlusconi! Ridicolo". Lo scrive in un tweet Matteo Salvini, commentando le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio.

Matteo Renzi rompe il silenzio estivo, rilancia su fisco e riforme, non risparmiando affondi contro Grillo e Salvini. Se il primo e' "il noto statista" a cui non fare sapere il successo registrato dal tanto criticato Expo - 11,5 milioni di visitatori ad oggi - il secondo e' il "cultore del blocco", titolo conquistato dal capo della Lega in Parlamento, dove giacciono 600 mila emendamenti al ddl Boschi, e fuori di esso con la proposta di bloccare l'Italia il mese di novembre. "Non ci facciamo spaventare", ha pero' avvertito Renzi, "se lui ha la tigna, noi resisteremo sempre un minuto in piu'. Una risata li seppellira'". E anche sul tema dei migranti, Renzi non risparmia colpi contro quella che definisce una propaganda politica che si consuma sulla vita delle persone: "Non cederemo mai al provincialismo della paura, possiamo anche perdere tre voti ma prima salviamo vite umane e poi ci preoccupiamo".

Una ripartenza, quella di oggi, che passa anche da un cambio nel registro della comunicazione. Renzi sottolinea di avere davanti due anni e mezzo senza elezioni, trenta mesi per completare il lavoro sulle riforme e far ripartire il Paese. "Raccontate poco e male le cose che fate, mi ha rimproverato una signora mentre ero in vacanza nel mio paesotto", riferisce il premier a chi lo ascolta al Teatro Rossini. Ecco allora l'idea, per la quale la giornata di oggi rappresenta un "numero zero". Scegliere "cento teatri italiani per raccontare l'Italia" che si sta costruendo. Assieme a questo lavoro di comunicazione, pero', Renzi vuole portare avanti con ancor piu' decisione il lavoro delle riforme, puntando dritto contro la 'casta'.

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 "Da oggi lancio l'hashtag 'riforme anticasta' Abbiamo dimezzato i permessi sindacali. Il sindacato e' una cosa bella, ma se riduci i permessi non fa male. Noi abbiamo il maggior numero di sindacalisti e politici e se ne riduciamo un po' il numero non puo' essere considerato un attacco al sindacato. E' un modo per dire: fai meglio il tuo lavoro", ha spiegato il premier rilanciando l'impegno per la riduzione delle tasse. "Il prossimo anno toglieremo Tasi e Imu per tutti", ha assicurato Renzi dopo aver sottolineato, dal Meeting di Rimini, che "abbassare le tasse non e' un modo per recuperare voti, ma e' l'unico strumento per aumentare la giustizia sociale del paese ed essere equi".

Di piu': ridurre il carico fiscale "serve ad aumentare la liberta' di un Paese e non il consenso di un premier". Assieme a tutti questo, Renzi porta avanti la sua difesa di quanto compiuto fin qui dal governo. A partire dagli ottanta euro, un provvedimento "che restera' per sempre" e che non puo' essre considerato uno escamotage elettorale, dice, semplicemente perche' "e' arrivato dopo le elezioni". Ma anche la riforma del Senato e la legge elettorale sono state accompagnate da "discussioni incredibili: dicono che se non c'e' l'elezione diretta dei senatori e' a rischio la democrazia. Ma non e' che se voti tante volte c'e' piu' democrazia", aggiunge ironico: "Quello e' il Telegatto".

Contestazioni invece a L'Aquila in attesa dell'arrivo di Renzi e così il premier annulla la prima tappa nel capoluogo di provincia abruzzese. Lo ha riferito il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci. Prima dell'arrivo del premier momenti di tensione tra forze polizia e manifestanti. L'appuntamento era alla nuova sede del Comune. Il premier è arrivato all'Aquila, direttamente al Gran Sasso Science Institute. Presente il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. Scontri anche vicino alla sede della seconda tappa. All'ingresso della sala, interpellato dai cronisti che gli chiedevano un commento sui manifestanti, renzi ha glissato, limitandosi a dire: "ora parliamo di tutto". Il premier, che stamani è intervenuto al Meeting di Cl a Rimini e poi ha parlato a Pesaro, arriva per la prima volta in questa veste nel capoluogo abruzzese colpito dal sisma del 6 aprile 2009. La visita del primo ministro a L'Aquila era stata annunciata piu' volte, e poi smentita, da circa un anno e mezzo.

"L'Aquila libera, mai la mafia, non la vogliamo". Cosi' un gruppo di manifestanti ha scandendo slogan, accompagnati da striscioni di protesta, nell'attesa dell'arrivo in citta' del premier. Ad inscenare la protesta, in particolare, sono stati i comitati "3 e 32" e "Ombrina mare". Tra la folla e le forze dell'ordine c'e' stato anche un piccolo contatto subito arginato dal cordone di sicurezza. In un altro striscione campeggia la scritta "Renzi non ti vogliamo, vattene".